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Maurizio Fugatti ordina di abbattere due lupi: primo caso in Italia, Lav contro il presidente del Trentino

Il presidente della provincia di Trento ha ordinato l’abbattimento di due lupi responsabili di aver predato capi di bestiame: la protesta degli animalisti

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Finora non si era mai arrivati all’abbattimento, ma il decreto firmato dal presidente della provincia di Trento (e governatore della regione Trentino Alto Adige), Maurizio Fugatti, segna una svolta nella gestione dei lupi. Due esemplari dovranno essere “rimossi tramite abbattimento” come si legge nel decreto 41 emesso il 24 luglio.

Perché i due lupi sono considerati una minaccia

Si tratta di due lupi che sarebbero responsabili dell’uccisione di capi di bestiame nella zona di Malga Boldera, nel comune di Ala, il cui alpeggio ricade nella parte trentina dei Monti Lessini. Secondo quanto denunciato dagli allevatori, nella malga sono stati predati 16 bovini e due asini in meno di due mesi. In tutto il 2022, in base al “rapporto grandi carnivori”, in tutto il Trentino erano stati predati dai lupi 53 bovini.

Da qui la richiesta di un intervento, arrivato dopo il parere positivo di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che ha rilevato nella zona “una concentrazione anomala rispetto al restante territorio alpino”.

Dove sono avvenuti gli attacchi dei lupi

Gli attacchi dei lupi sono arrivati nonostante il recinto realizzato dalla Società allevatori, che gestisce il pascolo su una superficie di 64 ettari di proprietà del comune di Ala. Nel dettaglio, il recinto, che ha un perimetro di tre chilometri, è alto fino a un metro e 70 ed è realizzato con fili elettrificati ad alto voltaggio, pensati anche in funzione anti orso.

Tuttavia, i lupi sono riusciti a superarlo regolarmente, mettendo a segno 6 “colpi” in meno di due mesi. Malga Boldera, come riporta L’Adige, quest’anno ospita 64 vitelle e due asini, ritenuti utili per la protezione del bestiame.

Realizzato tra il 2018 e il 2019, il recinto finora aveva protetto il bestiame, ma quest’anno i lupi sembrano aver trovato la tecnica per entrare.

Dure proteste degli animalisti

Le proteste degli animalisti contro il decreto di abbattimento sono state vibranti. Solitamente, infatti, i lupi considerati una minaccia per gli allevamenti venivano catturati e poi messi in cattività. Ma secondo gli esperti della provincia di Trento, questa volta tale intervento non può essere applicato perché, tra le altre cose, “non avrebbe quell’effetto di condizionamento sui lupi rimanenti nel branco, mancando il nesso temporale e causale diretto tra l’attività di predazione sul bestiame e la rimozione contestuale del lupo che la pratica”.

“Dopo gli orsi è ora la volta di questi animali rei solo di fare ciò che la natura gli impone – si legge nella nota di protesta della Lav – mangiare, mentre l’atto firmato da Fugatti è immorale oltre che inutile a evitare le predazioni negli allevamenti queste uccisioni servono solo a lui nella corsa nel centrodestra alla candidatura alla Presidenza per le imminenti elezioni provinciali”.

“Pensi invece ad aumentare le difese incruente delle malghe e a rifondere i pochi danni causati da questi animali ad attività economiche che lo ricordiamo esistono solo per, a loro volta, uccidere animali per le loro carni”, spiegano ancora gli animalisti nella nota.

Fonte foto: ANSA

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