Matteo Salvini contro Luigi Di Maio: nuovi attriti al Governo
I due ministri si sono espressi lamentando i continui attacchi tra i loro partiti
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini riferirà in Aula sul caso Savoini, che ammette di conoscere da 27 anni. E, secondo il leader del Carroccio, il governo gialloverde potrebbe essere messo in crisi dall’atteggiamento dei pentastellati. Nella lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il vicepremier si è sbottonato sui temi caldi dell’esecutivo. Non si è fatta attendere la risposta del collega Luigi Di Maio.
L’ultimatum di Matteo Salvini al Movimento 5 Stelle
“Io non sono mai preoccupato di niente” ha affermato il segretario della Lega su un possibile scenario di governo tra PD e M5S. “Gli attacchi e gli insulti del PD ci stanno, ma qui ogni giorno due o tre esponenti 5 Stelle si alzano e attaccano Matteo Salvini. Attilio Fontana e poi Armando Siri, Edoardo Rixi, Riccardo Molinari, Massimiliano Romeo… per qualcuno sono tutti colpevoli e ladri a prescindere, è un atteggiamento poco democratico”.
Sul Russiagate il ministro del Viminale ha promesso “andrò in Parlamento, a ribadire quello che ho sempre detto (…). Se c’è un’inchiesta possono cercare quello che vogliono, ma non trovano un euro, un dollaro, nulla. Non c’è nessun presunto finanziamento”. E ha aggiunto, riferendosi a Gianluca Savoini: “Non ho mai detto di non conoscerlo. Lo conosco da 27 anni, la prima volta ci incontrammo alla Statale nel ’92″.
“Non ho notato grande solidarietà dei 5 Stelle, forse erano pronti con i comunicati ciclostilati da mandare in caso di condanna. Per loro siamo tutti presunti colpevoli. Al di là della Russia, che non è niente, il problema è l’atteggiamento in generale“. Se il Governo dovesse cadere, ha sottolineato il segretario del Carroccio, sarebbe “una scelta dei 5 Stelle: le cose o si fanno o non si fanno. Non bado alla mia convenienza immediata. Certo, se questi vanno avanti a far così…”.
Il vicepremier non ha risparmiato critiche sul voto al commissario europeo: “Mi auguro che il loro voto a Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti. Il buongiorno si vede dal mattino e io non so se Ursula von der Leyen sta lì che aspetta di fare crescere l’Italia. Fra qualche mese chiederemo conto a chi l’ha votata, perché avremmo potuto cambiare la storia“.
La replica di Luigi Di Maio alle dure parole di Matteo Salvini
“Per noi il Governo va avanti se fa le cose per gli italiani e se agli italiani dice la verità. Francamente non vedo litigi, vedo solo continui attacchi al M5S. Una volta sul salario minimo, un’altra sull’Europa. È un continuo, e mi dispiace, ma se si fanno le cose per il Paese il Governo va avanti 4 anni” ha risposto Luigi Di Maio, anche lui intervistato dal Corriere della Sera. Su una possibile alleanza con il PD, il leader del Movimento 5 Stelle è stato chiaro: “La crisi non c’è e non ci sarà, perché come le ho già detto questo è l’unico governo possibile. Non faremo mai alleanze con il partito di Bibbiano“.
Il vicepremier pentastellato ha risposto alle accuse di aver perso l’occasione di cambiare la storia con il voto al nuovo commissario europeo: “Dovrebbe chiedere alla Lega perché ha cambiato idea all’ultimo minuto. Dovrebbe chiedere loro perché hanno attacco noi e non Orbán, che sono loro alleati e hanno votato Ursula von der Leyen. Ecco, attaccassero Orbán invece che il M5S. Pensi che alcuni europarlamentari leghisti hanno anche candidamente ammesso di aver dissimulato. Quindi che dobbiamo pensare? Abbiamo sempre detto che il voto delle Europee è stato chiaro e spetta alla Lega la nomina del commissario. Se ora sono in grado di farselo nominare, dopo essersi isolati in Europa, ben venga. Altrimenti gli diamo una mano. Ad ogni modo in Europa daremo tutto il supporto necessario. La responsabilità è della Lega. Ripeto: hanno vinto le elezioni, ora sono loro prima degli altri a dover dimostrare qualcosa agli italiani“.
E sul Russiagate ha dichiarato che non ci sarebbero scontri tra i pentastellati e la Lega: “Io ho visto il loro capogruppo dire che hanno ricevuto la nostra proposta di legge per aprire una commissione di inchiesta che faccia luce sui finanziamenti che ricevono tutti i partiti, M5S incluso. Gli ho sentito dire che è un buon passo avanti. Ora aspettiamo solo che la firmino”. E anche lui vorrebbe Matteo Salvini a riferire in Aula sul caso dei fondi russi: “Sarebbe valso anche per qualsiasi esponente del Movimento 5 Stelle. Avremmo chiesto lo stesso. Andare in Aula tra l’altro è anche un’occasione per dire la propria”.
La questione dei tre no che potrebbero far saltare il Governo rimane aperta. Ma Luigi Di Maio si è mostrato positivo: “Sull’Autonomia ci rivediamo per sciogliere gli ultimi nodi, sulla flat tax siamo tutti d’accordo e siamo sicuri che la Lega la porterà nella legge di Bilancio come promesso. Aspettiamo di vedere il piano, ma non ho motivo di dubitare. Certo mi auguro che per farla non si tolgano soldi agli italiani, sarebbe paradossale”. E in ultima battuta, il ministro dello Sviluppo economico ha parlato degli attriti con Alessandro Di Battista: “È un amico e tra amici a volte ci sono anche delle incomprensioni. A lei non è mai capitato? Il Movimento 5 Stelle deve essere unito e compatto, chiunque in questo momento può dare una mano concreta deve darla”.