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Matteo Salvini inguaia la pasta Rummo, campagna di boicottaggio dopo la sua visita: la reazione dell'azienda

Dopo la visita di Matteo Salvini al pastificio Rummo, l'azienda ha dovuto fronteggiare le critiche social degli utenti, pronti a boicottare la pasta

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La visita di Matteo Salvini al pastificio Rummo si sta clamorosamente ritorcendo contro l’azienda, che negli ultimi giorni ha ricevuto critiche e reazioni negative soprattutto sui social. Dopo che il Ministro delle Infrastrutture ha reso pubblica la visita sui propri profili online, è scattata quasi immediata la protesta degli utenti, capaci di avviare una campagna di boicottaggio ai danni del marchio di pasta campano. Colto alla sprovvista dalla vicenda, il proprietario del pastificio Cosimo Rummo si lecca le ferite dopo l’imprevisto e improvviso calo di popolarità.

La visita di Matteo Salvini al pastificio Rummo

Dopo che Matteo Salvini ha promosso la sua visita al pastificio, gli utenti hanno iniziato a criticare l’azienda campana, lanciando l’hashtag #boicottaRummo diventato una delle tendenze principali su X negli ultimi giorni.

La decisione di dare spazio promozionale a Salvini ha provocato indignazione, probabilmente in virtù della sua storia politica passata, sicuramente poco favorevole al Sud Italia.

Le critiche sulla pasta per il grano estero

Inoltre, diversi utenti hanno fatto notare, condividendo immagini delle confezioni di pasta, che i grani utilizzati dalla Rummo per la produzione provengono da “Italia, Australia, Arizona”. Un aspetto che per molti stride fortemente con l’impegno professato dal Governo sul fronte dei prodotti Made in Italy.

Dopo alcuni giorni di discussione attorno a quello che è diventato un trend topic su X, i tanti commenti negativi hanno iniziato ad essere controbilanciati da messaggi di sostegno da parte di vari utenti, i quali hanno affermato di acquistare pasta Rummo a prescindere dalle questioni politiche.

Allo stesso tempo la politica ha continuato a far sentire il suo peso, considerando che alcune persone hanno affermato, sui social, che avrebbero iniziato “da ora” a comprare pasta Rummo proprio in seguito alla vicenda, in rispetto delle proprie idee politiche o semplicemente per fare uno “sgarbo” a chi ha idee “di sinistra”.

L’alluvione del 2015

Un calo di popolarità sicuramente difficile da prevedere, considerando che il pastificio Rummo era stato al centro, alcuni anni fa, di una campagna di sensibilizzazione e di straordinario sostegno popolare, in seguito all’alluvione che nel 2015 aveva messo in ginocchio l’impresa.

Il tamtam mediatico, unitamente a una petizione su change.org, aveva fatto sì che tantissime persone acquistassero pasta Rummo, per sostenere l’azienda nel momento di difficoltà.

Il commento di Cosimo Rummo

Totalmente preso in contropiede dalla vicenda Cosimo Rummo, il patron del pastificio, che non riesce a darsi una spiegazione per le tante critiche ricevute. “Sono letteralmente senza parole” ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno.

“Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco”, ha spiegato l’imprenditore.

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