Matteo Renzi contro La Verità e Belpietro: "A cuccia lo dica ai suoi, a differenza loro non mordo e non lecco"
Matteo Renzi risponde a Maurizio Belpietro, secondo cui il Governo aveva "rimesso a cuccia" l'opposizione sul caso Cecilia Sala. La replica dell'ex premier
Matteo Renzi passa al contrattacco nei confronti de La Verità e del suo direttore, Maurizio Belpietro. Sulle pagine del quotidiano infatti, nelle ore successive al rilascio di Cecilia Sala, giornalista italiana arrestata in Iran, il leader di Italia Viva, così come quelli del Centrosinistra, era stato citato in quanto “messo a cuccia” dal Governo. La risposta è stata altrettanto veemente.
- Matteo Renzi replica a Maurizio Belpietro
- A cosa si riferisce il leader di Italia Viva
- Attacco e contrattacco
Matteo Renzi replica a Maurizio Belpietro
Matteo Renzi non ci sta e si rivolge al direttore de La Verità, Maurizio Belpietro, che gli aveva suggerito di “mettersi a cuccia”, dopo gli sforzi del governo di Giorgia Meloni che avevano portato al rilascio e al ritorno in Italia della giornalista Cecilia Sala.
Prima con un post social, poi in diretta tv, l’ex premier ha replicato e fatto intendere che lui, a differenza di Belpietro, non “lecca”, un modo insomma per sottolineare quello che per lui era un tentativo di elogiare il lavoro del Centrodestra atto a screditare l’opposizione.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi
A cosa si riferisce il leader di Italia Viva
Intervenuto a “Piazzapulita”, su La7, Matteo Renzi ha ribadito quanto aveva già pubblicato suoi propri social. Si tratta di una pepata risposta al quotidiano La Verità e al suo direttore Maurizio Belpietro.
“A cuccia lo dica a qualcuno dei suoi, perché non sono un cane, e a differenza loro non mordo e non lecco. E questo è bene che Belpietro lo capisca”, questo il virgolettato dell’ex sindaco di Firenze.
Evidente il riferimento al titolo della prima pagine del giornale che, all’indomani del rientro in Italia di Sala, aveva scritto: “Rimessi a cuccia”, aggiungendo le foto dello stesso Renzi, di Giuseppe Conte e di Elly Schlein.
Attacco e contrattacco
Sul proprio profilo Instagram, Matteo Renzi aveva già condiviso un lungo post in cui tornava sulla questione e accusava il giornalista di “usare” il rientro della donna in Italia. “La destra dell’odio sta trasformando un successo diplomatico del Paese in una aggressione personale agli avversari. Persino nel momento della felicità condivisa da tutti, una parte della maggioranza istiga all’odio. Io sono molto felice per Cecilia e come in tanti casi analoghi del passato penso giusto riconoscere il merito alle Istituzioni che hanno lavorato bene. Chi usa questa vicenda per attaccare gli avversari si qualifica per quello che è”, aveva scritto.
Inoltre, era già passato al contrattacco. “Ricordo al signor Belpietro che nessuno mi mette a cuccia. Anche perché a differenza di altri io non mordo. E soprattutto io non lecco”, parole poi ribadite in televisione.
Nelle ore successive alla notizia del rientro in Italia di Cecilia Sala, Matteo Renzi aveva parlato di “un giorno di festa per tutta l’Italia” e aveva ringraziato “tutte le istituzioni, a cominciare dal signor presidente della Repubblica che ha ricordato Cecilia Sala nel suo messaggio dell’ultimo dell’anno, a cominciare dalla Presidente del Consiglio dei ministri, a cominciare dai ministri che si sono occupati della vicenda, a cominciare dall’intelligence”. Inoltre aveva auspicato unità ai colleghi. “Oggi si conferma una linea che in 70 anni nessuno ha mai messo in discussione. Quando c’è un italiano in pericolo all’estero, che ci sia un governo di destra o di sinistra, tutti insieme si lavora per riportarla a casa. Sarei felice se in queste ore le forze dell’opposizione e della maggioranza rinunciassero a fare polemiche anche su questo”.