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POLITICA ESTERA

Matt Gaetz avrebbe pagato una 17enne per fare sesso: Donald Trump lo voleva alla Giustizia, nomina a rischio

Bufera negli Stati Uniti su Matt Gaetz, che il presidente eletto Donald Trump vorrebbe come segretario alla Giustizia

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Rischia di saltare una delle prime nomine di Donald Trump: quella di Matt Gaetz, che il presidente eletto degli Stati Uniti vorrebbe come segretario alla Giustizia. Gaetz è sotto inchiesta per traffico sessuale di minorenni e altri reati, è accusato di aver pagato una 17enne per fare sesso. Inoltre è malvisto da una fetta rilevante dei senatori repubblicani, che potrebbero decidere di non votare la nomina.

Bufera negli Stati Uniti su Matt Gaetz

Negli Stati Uniti è bufera su Matt Gaetz, l’ex deputato della Florida scelto da Donald Trump per l’incarico di segretario alla Giustizia nella sua prossima amministrazione.

Sul politico 42enne pesano infatti due inchieste, quella della Commissione etica della Camera e quella dello stesso dipartimento di Giustizia che dovrebbe guidare, conclusasi senza incriminazioni.

 Matt Gaetz è stato deputato della Florida dal 2016 al 2024

Il New York Times riferisce che un hacker sarebbe riuscito a scaricare i documenti dell’indagine parlamentare, tra cui la testimonianza giurata di una donna che sostiene di aver fatto sesso con Gaetz nel 2017 durante una festa in Florida, quando la ragazza aveva solo 17 anni.

Un avvocato che rappresenta lei e un’altra donna che ha testimoniato davanti alla commissione etica della Camera ha recentemente dichiarato alla Cnn che Gaetz avrebbe pagato entrambe per fare sesso.

Non solo, agli atti ci sarebbe anche la testimonianza di una seconda donna che avrebbe visto tutto, ma anche altre accuse per uso illecito di droghe, per corruzione e per aver ostacolato l’indagine.

L’inchiesta della Commissione etica della Camera

Sull’indagine del comitato etico della Camera e sulla pubblicazione dei risultati è nato un acceso scontro politico a Washington.

Le indagini potrebbero essere pubblicate solo a carico di membri attivi del Congresso, ma Gaetz ha presentato pochi giorni fa le sue dimissioni dalla Camera, in seguito alla nomina di Trump.

Data la rilevanza del tema in vista del voto per confermare o meno la nomina a segretario alla Giustizia, c’è chi spinge, anche tra gli stessi Repubblicani, per la diffusione dei risultati dell’indagine.

La Commissione dovrebbe decidere proprio oggi, 20 novembre, se rendere pubblici i risultati dell’indagine interna.

Donald Trump lo vuole alla Giustizia

La nomina di Matt Gaetz alla guida del dipartimento di Giustizia è forse una delle più controverse annunciate finora da Donald Trump.

Anche se sembra essere in buona compagnia: tra le più discusse ci sono anche quelle di Robert Kennedy jr., noto no-vax, alla Sanità, quella del conduttore di Fox News Pete Hegseth alla Difesa e quella di Tulsi Gabbard, nota per le sue posizioni pro Putin, ai vertici dei servizi segreti.

Oltre alle inchieste, su Gaetz pesano anche i malumori degli stessi repubblicani: diversi hanno già manifestato la loro sorpresa e opposizione alla nomina. Anche perché Gaetz, trumpiano di ferro ed esponente dell’estrema destra conservatrice, negli ultimi anni ha attaccato duramente la vecchia guarda dei repubblicani.

Nomina a rischio

La Cnn riferisce che in questi giorni Donald Trump ha chiamato numerosi senatori repubblicani per convincerli a votare la nomina di Gaetz.

Due senatori repubblicani hanno confermato ad Axios di aver ricevuto queste telefonate. Tra questi Kevin Cramer del North Dakota, che ha detto che Trump “crede che Gaetz avrà il coraggio e la ferocia, davvero, di fare quello che c’è bisogno di fare al dipartimento di Giustizia”.

Nonostante questo, Trump avrebbe ammesso il timore che Matt Gaetz potrebbe non essere confermato dal Senato nel ruolo di segretario alla Giustizia, come rivela il New York Times.

Il presidente eletto potrebbe quindi decidere di fare un passo indietro, magari virando sul suo avvocato personale, Todd Blanche, per ottenere il via libera alle altre nomine più contestate.

Fonte foto: ANSA

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