Covid, Galli sui medici contrari al vaccino: "Alcuni hanno ragione"
Massimo Galli, direttore del Sacco di Milano, ha parlato del rifiuto della vaccinazione da parte di alcuni medici. E ha parlato di un'eccezione
Da settimane ormai si discute di obbligo vaccinale, almeno per quel che riguarda gli immunodepressi e alcune categorie professionali, come gli insegnanti e gli operatori sanitari. Sul tema è intervenuto Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università Statale e primario al Sacco di Milano, ospite di ‘Agorà Estate’ su RaiTre. L’esperto ha detto la sua, riconoscendo che alcuni medici avrebbero ragione a rifiutare il vaccino. Di chi si tratta.
Covid, Galli sui medici contrari al vaccino: “Alcuni hanno ragione”
Parlando del personale sanitario contrario al vaccino, Galli ha dichiarato: “Non mi fa un buon effetto, mi rattrista molto da tutti i punti di vista. Forse c’è qualche eccezione da contemplare“.
A chi si riferisce il primario del Sacco di Milano? A “quei colleghi che hanno fatto l’infezione e sono pieni di anticorpi, e che in questo caso non hanno voglia giustamente di vaccinarsi“.
“Vaccinare i guariti che hanno anticorpi è una decisione burocratica – ha aggiunto -, ma comunque si tratta di una minoranza di casi”.
Quindi, l’affondo ai medici che non sono stati contagiati ma che non si vogliono comunque vaccinare: “Ma chi non si vuole vaccinare senza essersi infettato, e senza avere nessuna difesa, non è idoneo alla mansione che deve ricoprire“.
Covid, Galli sull’obbligo vaccinale: “Rischiamo un autunno caldo”
Per quanto riguarda dunque l’obbligo vaccinale, Galli ha aggiunto: “Non ho mai avuto la benché minima esitazione sull’obbligo vaccinale. Mi sembra però, purtroppo, che ci sia una tale dispersione di pareri nell’ambito politico che la battaglia sull’obbligo potrebbe diventare una storia talmente lunga da non portarci al risultato desiderato in tempi brevi”.
Quale soluzione adottare? Secondo l’esperto sarebbe “meglio la persuasione e la non idoneità alla mansione per coloro che si rifiutassero in vari ambiti professionali e lavorativi: una obbligatorietà mascherata, surretizia, ma un modo più rapido ed efficace per ottenere il risultato”.
“Non mi interessa quale possa essere la soluzione formale – ha ammonito -: il dato di fatto è che si devono vaccinare molte più persone altrimenti avremo un settembre molto caldo, anche se non comparabile a quello dell’anno scorso se non localmente”.
Quindi, la conclusione: “Se la gente non si vaccina torneremo ad avere gli ospedali pieni. La variante Delta non fa sconti: non permette ai non vaccinati di sperare di non infettarsi perché gli altri si sono vaccinati, questo è il retropensiero di molte persone. Non è assolutamente così, il fatto che ci siano non vaccinati è un danno sociale importante”.
Il motivo? “Continua a farci rischiare di avere ospedali sovraffaticati da casi di Covid che non possono seguire l’arretrato che abbiamo per le altre patologie. Un danno sociale che riguarda tutti in maniera rilevante”.