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Massimo Bossetti vince il ricorso in Cassazione sui reperti di Yara Gambirasio: le novità sul caso

La difesa di Massimo Bossetti vince il ricorso in Cassazione per l'accesso ai reperti di Yara Gambirasio. Ecco come cambieranno le cose

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La difesa di Massimo Bossetti potrà accedere alla consultazione dei reperti raccolti sul caso di Yara Gambirasio. È quanto riporta ‘Adnkronos’ stando a quanto deciso dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione con il rinvio dell’ordinanza della Corte di Assise di Bergamo del 21 novembre 2022.

Yara, la difesa di Bossetti può consultare i reperti

Il 21 novembre 2022 la Corte di Assise di Bergamo aveva negato la consultazione dei reperti utili all’eventuale revisione del processo per la difesa di Massimo Bossetti, l’operaio condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio.

Oggi, venerdì 19 maggio, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del 21 novembre concedendo alla difesa di Bossetti l’accesso ai reperti confiscati.

Massimo Bossetti Yara Gambirasio CassazioneFonte foto: ANSA
La difesa di Massimo Bossetti ha vinto il ricorso in Cassazione per accedere ai reperti confiscati

Ascoltato dall”Adnkronos’, l’avvocato di Bossetti Claudio Salvagni ha dichiarato: “In attesa di leggere il provvedimento della Cassazione, e in base a quanto apprendiamo dalla stampa, siamo molto contenti: ora iniziamo il percorso per dimostrare che quel Dna non è di Massimo Bossetti”.

La strategia della difesa, dunque, punta a dimostrare l’innocenza di Massimo Bossetti attraverso una consultazione dei reperti.

Come potrebbero cambiare le cose

Il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio non è ancora a una svolta, ma con il consenso ottenuto in Cassazione gli avvocati di Massimo Bossetti possono accedere ai reperti per condurre indagini difensive utili all’eventuale revisione del processo.

Una volta acquisito l’esito della consultazione, la difesa potrebbe presentare una nuova richiesta e la Corte di Assise potrebbe valutare nuovi accertamenti tecnici.

La ricognizione dei reperti dovrà svolgersi, ovviamente, secondo precisi criteri che non compromettano l’integrità degli stessi.

La morte di Yara Gambirasio

Yara Gambirasio scomparve il 26 novembre 2010 da Brembate di Sopra (Bergamo) dopo essere uscita di casa per andare al centro sportivo per gli allenamenti di ginnastica ritmica.

Il suo corpo senza vita e in avanzato stato di decomposizione fu rinvenuto il 26 febbraio 2011 a Chignolo D’Isola, sempre nel Bergamasco, da un aeromodellista che si trovava per caso a passare in un campo aperto.

Il 16 giugno 2014 fu arrestato Massimo Bossetti, identificato come l’Ignoto 1, ovvero il titolare dell’unico frammento di Dna rinvenuto sugli indumenti di Yara. Da quel giorno il muratore e i suoi avvocati gridano all’innocenza.

Recentemente il gip ha chiesto di indagare su Letizia Ruggeri, il pm che decifrò il Dna, con l’ipotesi di depistaggio.

bossetti-yara-reperti-cassazione Fonte foto: IPA
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