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Massimo Bochicchio morto in un incidente: truffò Conte e Lippi, tra due giorni ci sarebbe stato il processo

Il broker romano era stato accusato da decine di personaggi famosi di truffa, con la promessa di far crescere esponenzialmente i loro patrimonio

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È morto il broker Massimo Bochicchio. A spezzare la vita dell’uomo è stato un incidente stradale avvenuto a Roma, sulla via Salaria, mentre si trovava a bordo della sua moto.

La ricostruzione dell’incidente che ha ucciso Massimo Bochicchio

Secondo le prime ricostruzioni, Massimo Bochicchio avrebbe perso il controllo della sua Bmw. Il ciclomotore si è incendiato subito dopo essere finito fuori strada ed essersi scontrato contro il muro.

Il broker sarebbe morto sul colpo, anche se è stato necessario diverso tempo per identificare il corpo carbonizzato. Sono ancora da accertare le cause dello schianto.

Sono attesi l’autopsia e ulteriori accertamenti sul luogo dell’incidente per ricostruire l’esatta dinamica ed escludere la pista dolosa e quindi il possibile attentato.

Le accuse contro il broker: almeno 34 vittime nella sua rete

Massimo Bochicchio era finito sotto processo a Roma dopo essere stato accusato di aver truffato diversi personaggi famosi e atleti, come Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, e Marcello Lippi, ex allenatore della Nazionale.

Tra i nomi dei truffati figurava anche quello di Antonio Conte, ex mister dell’Inter, che tramite suo fratello Daniele avrebbe investito circa 24 milioni di euro.

Massimo Bochicchio morto in un incidente: truffò Conte e Lippi, tra due giorni ci sarebbe stato il processoFonte foto: ANSA
Massimo Bochicchio all’aeroporto di Fiumicino dopo l’arresto in Indonesia.

Arrestato nel mese di novembre scorso, Massimo Bochicchio si trovava già ai domiciliari per l’accusa di riciclaggio. Sulla sua testa pendeva anche l’accusa di abusiva attività finanziaria.

Il gip di Roma aveva disposto anche un sequestro preventivo per circa 70 milioni di euro, con il procedimento scattato in seguito alle denunce presentate da 34 vittime.

Arrestato a Giacarta dall’Interpol, si trovava agli arresti domiciliari

Tra due giorni ci sarebbe stata la terza udienza del processo. Secondo le accuse, l’uomo aveva promesso di far aumentare notevolmente i soldi investiti dalle vittime, per poi sparire.

Non è ancora chiaro il numero delle persone che avrebbe truffato, né la cifra che avrebbe sottratto prima di darsi alla macchia per poi essere arrestato a Giacarta, in Indonesia, dall’Interpol.

Gli agenti avevano seguito le sue tracce tra Hong Kong e Singapore, portandolo poi davanti al giudice per le indagini preliminari che ne aveva disposto gli arresti domiciliari.

Il broker romano si trovava fuori casa dopo aver ottenuto un permesso dall’autorità giudiziaria.

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