Massimo Bochicchio, l'autopsia conferma: nessun malore fatale, è giallo sulla morte del broker dei vip
I primi risultati dell'autopsia confermano che Massimo Bochicchio, il broker dei vip, non è morto a causa di un malore fatale: giallo sul decesso
Arrivano i primi risultati dell’autopsia di Massimo Bochicchio, il broker dei vip 56enne morto in un incidente in sella alla sua moto Bmw, il 19 giugno, in via Salaria. Nessun malore fatale, come si era ipotizzato: Bochicchio è morto per l’impatto contro la parete del muro di cinta dell’aeroporto dell’Urbe di Roma.
Giallo sulla morte del broker
L’autopsia, tuttavia, non scioglie i dubbi sulla morte del broker, accusato di aver truffato decine di vip tra calciatori, allenatori e imprenditori per un importo di circa 600milioni di euro.
Secondo l’autopsia, come riporta il Corriere della Sera, Massimo Bochicchio non sarebbe morto inghiottito dal rogo del mezzo: era già morto quando la sua Bmw si è incendiata.
Mistero sullo schianto
Il mistero, dunque, rimane: cosa ha provocato lo schianto che ha ucciso il broker dei vip? Nell’incidente non risultano altri veicoli coinvolti e la strada non presenta curve pericolose o altro. È un rettilineo.
La perizia sulla motocicletta potrebbe far luce sulle condizioni dei freni, al fine di capire se c’era un guasto, anche se non risultano frenate sull’asfalto.
Non esclusa l’ipotesi suicidio
Al momento, gli inquirenti che indagano sulla morte di Massimo Bochicchio non escludono l’ipotesi del suicidio.
Il luogo dello schianto, sulla via Salaria, a Roma
La Procura di Roma, nel frattempo, indaga per istigazione al suicidio a carico di ignoti. Il 30 luglio, l’esame del dna ha confermato che la persona morta il 19 giugno 2022 a Roma, sulla via Salaria dopo un grave incidente in moto, è proprio il broker.
Ai domiciliari in attesa del processo che sarebbe dovuto iniziare nel corso la settimana della morte, non è chiaro il perché Bochicchio si trovasse fuori casa a quell’ora.
Claudio Iacomelli, cognato della vittima, ha puntualizzato: “Forse era uscito per farsi un giro potendo farlo in ragione del permesso, ma per dove è avvenuto l’incidente stava rientrando a Roma eppure non aveva appuntamenti. Sapeva portare le moto, probabilmente ha preso fuoco dopo l’impatto ma sulla strada non ci sono segni di frenata”.