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Cosa rischia chi è sorpreso senza mascherina e come fare ricorso

La mascherina è obbligatoria anche all'aperto: cosa rischia chi viene sorpreso senza, o chi la indossa in maniera errata (per esempio sotto il mento)

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Dall’inizio dell’emergenza coronavirus i Dpcm firmati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sono stati diversi. Il filo rosso che li tiene tutti insieme è la costante raccomandazione di indossare la mascherina. Raccomandazione che è diventata un obbligo dopo le rettifiche, tra gli altri, dell’Organizzazione mondiale della sanità, tornata sui propri passi dopo aver indicato di lasciarle – almeno inizialmente – a disposizione del personale sanitario e di evitare di indossarle all’aria aperta.

Mascherina obbligatoria: cosa rischia chi non la indossa

Nel corso dei vari Dpcm, dunque, la mascherina è stata resa obbligatoria al fine di evitare il contagio. Imposizione estesa a tutti i luoghi all’aperto: dalle strade alle piazze, passando per i parchi pubblici e i centri storici, anche dove è rispettata la distanza di sicurezza di almeno un metro e durante l’attività motoria.

Alcune Regioni, come EmiliaRomagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, vietano di toglierla pure per mangiare e fumare se non è garantito il distanziamento.

Chi viene sorpreso a non indossarla, stando ai Dpcm più recenti o alle ordinanze locali, rischia una multa dai 400 a 1.000 euro, che può essere aumentata in caso di violazioni reiterate, a discrezione delle forze dell’ordine.

Per questa violazione non ci sono conseguenze penali. Si tratta, infatti, di una sanzione di tipo amministrativo e come tale può essere pagata in misura ridotta del 30% entro 5 giorni dalla notifica.

Se a non indossare la mascherina protettiva sono i ragazzi sotto i 14 anni, la multa è a carico dei rispettivi genitori o tutori.

Rischia la multa anche chi indossa il dispositivo di protezione sotto il mento o lascia scoperto naso o bocca.

Mascherina obbligatoria: quando e come fare ricorso in caso di multa

La legge prevede il diritto, esercitabile da chi ritenga di aver ricevuto ingiustamente una multa, di presentare fare ricorso secondo le vie ordinarie, come previsto per le contravvenzioni stradali: entro 30 giorni dinanzi al giudice di pace oppure entro 60 giorni dinanzi al prefetto.

Tuttavia, chi paga la multa tempestivamente beneficiando dello sconto perde il diritto a presentare il ricorso.

Stesso importo e metodo di contestazione per chi viola la distanza di sicurezza di almeno un metro e il generico divieto di assembramento.

Mascherine, quanto proteggono e quali usare: la guida Fonte foto: Ansa
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