Martina Pucciarelli racconta la sua ex vita tra i Testimoni di Geova: “I miei genitori facevano orge in casa”
La scrittrice Martina Pucciarelli ha raccontato in una intervista del suo passato tra i Testimoni di Geova: “I miei genitori facevano orge in casa”
La scrittrice emergente Martina Pucciarelli ha pubblicato un romanzo che racconta la sua vita all’interno dei Testimoni di Geova, con una testimonianza, raccolta in diverse interviste e approfondimenti, che sta facendo discutere per la crudezza delle esperienze narrate. Tra le più scioccanti, quelle che emergono dal contesto familiare: “I miei genitori facevano orge in casa”.
- Il racconto di Martina Pucciarelli
- Le esperienze tra i Testimoni di Geova
- La vita di Martina Pucciarelli oggi
Il racconto di Martina Pucciarelli
Oggi Martina Pucciarelli vive in provincia di Milano, ha 37 anni, un compagno e due figli. Il suo passato è stato però segnato dai tanti anni trascorsi tra i Testimoni di Geova, dalla quale è riuscita, con molte difficoltà, a uscire.
Il 21 gennaio uscirà il suo romanzo autobiografico “Il Dio che hai scelto per me”, una testimonianza cruda, che avanza tra interviste, approfondimenti ed esperienze personali vissute nel corso degli anni.
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Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, la scrittrice ha toccato diversi temi relativi al suo lavoro e alla sua vita, tra i quali quello forse più doloroso che riguarda la famiglia, che si presentava come profondamente devota e rigorosa nel rispettare le regole della comunità, ma non altrettanto ligia nella vita privata: “Ho provato rabbia, giustificata, perché c’è una via di mezzo tra fare orge in casa e costringermi a sposarmi vergine. Invece, loro hanno scelto gli estremi”.
Le esperienze tra i Testimoni di Geova
Questa duplicità di comportamenti ha avuto un profondo impatto sulla sua vita, alimentando in lei un senso di confusione e frustrazione che l’ha spinta a mettere in discussione le basi stesse della sua educazione e del contesto religioso in cui è cresciuta.
È quindi arrivata la scelta di abbandonare la comunità, che le ha portato comunque alcune conseguenze: la scrittrice ha difatti spiegato come, dopo aver abbandonato la comunità, i rapporti con i suoi familiari e conoscenti si siano completamente interrotti, con i membri della sua famiglia che hanno smesso di parlarle, cancellandola completamente dalla loro vita.
Ma, nonostante ciò, la sola volontà di abbandonare la comunità non era abbastanza: “Sono uscita per i miei figli, per me non ci sarei riuscita, forse non mi volevo bene abbastanza”.
La vita di Martina Pucciarelli oggi
La scelta di Martina, arrivata dopo quella del fratello maggiore (anche lui ripudiato dalla famiglia), è risultata comunque positiva per lei, anche se ammette che oggi qualcosa di quella vita le manca: “La fede. All’epoca ci credevo, a Geova io parlavo, era bello avere qualcuno con cui dialogare, con cui trovare senso per le cose della vita”.
Ci sono però cose che oggi non riuscirebbe più a tollerare, come il non poter essere libera di amare chi vuole o “l’ipocrisia. Ci sono persone che spendono la vita per il prossimo, dedicando tempo non pagato a predicare l’amore, e poi in casa magari non parlano con i figli o rinunciano a loro. Ipocrisia, o follia”.
