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Marta Fascina un anno dopo la morte di Silvio Berlusconi: "Sedotta da quando ero al liceo, lo seguivo ovunque"

Marta Fascina, parlamentare di Forza Italia e vedova di Silvia Berlusconi, ha parlato del suo rapporto con il Cavaliere e del dolore per la sua morte

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La riservatezza come scelta e frutto della sua indole, la gioia per aver condiviso una parte della sua vita con lui mista al dolore per la perdita che ancora non l’abbandona: Marta Fascina, vedova di Silvio Berlusconi, torna a parlare dopo la sua morte raccontando aneddoti sulla loro storia e sul percorso che l’ha portata dalla Calabria a Milano, fino al Parlamento, tutto nel segno dell’incontro con il Cavaliere.

Marta Fascina, il dolore dopo la morte di Silvio Berlusconi

“Mi hanno portato via la felicità. Mi hanno strappato il cuore.” Così Marta Fascina sintetizza quello che è stato lo spartiacque della sua vita, la morte di Silvio Berlusconi.

“Non è stato un anno vissuto, è stata mera sopravvivenza. Un lutto così terribile non si supera, si convive con esso. Peraltro ieri ricorreva un anno da quando rientravamo a casa dopo il lunghissimo ricovero in ospedale ed eravamo felici pensando di esserci lasciati il peggio alle spalle” ha raccontato Fascina a Il Giornale.

silvio berlusconi morte marta fascinaFonte foto: ANSA

Marta Fascina ha raccontato che il “colpo di fulmine” con Silvio Berlusconi risale ai tempi del liceo

Marta Fascina e l’amore per Silvio Berlusconi nato al liceo

Fascina ha spiegato che la sua passione per la politica ha, ovviamente, un nome ben preciso. “Come ho detto più volte, la mia passione nasce con Silvio” ha ricordato.

“Ero al liceo, avevo 14 anni e la sua leadership coinvolgente e trascinatrice mi aveva stregato. I suoi ideali e i suoi programmi di modernizzazione dell’Italia, il suo modo di comunicarli, mi entusiasmavano” ha spiegato Fascina.

Un fascino diventato presto vera seduzione: “ero affascinata e sedotta dalla figura di Silvio” ha chiarito “e dal suo contributo imprenditoriale e politico al nostro Paese. Lo seguivo ovunque, in tutte le sue manifestazioni”.

La riservatezza di Marta Fascina

In molti hanno sottolineato la profonda riservatezza osservata dalla vedova di Silvio Berlusconi. “Non è solo una forma di protezione o uno scudo da possibili attacchi esterni” ha voluto chiarire Fascina.

“La riservatezza, oltre ad essere caratteristica innata della mia indole, è stata anche un necessario espediente per preservare l’intimità e la quotidianità con il mio Silvio. Volevamo sin dall’inizio proteggere il nostro grande amore, considerarlo solo nostro e viverlo con normalità, posso dire che in parte ci siamo riusciti”.

Marta Fascina: “Silvio Berlusconi uomo di onestà e umanità”

Sollecitata sulle doti del Cavaliere in grado di conquistarla, Marta Fascina ne ha annoverate – con difficoltà – due su tutte: onestà e umanità.

“Un uomo dallo spiccato senso di comprensione e di rispetto per chiunque avesse al suo cospetto” ha affermato Fascina. “Riusciva a far sentire ogni interlocutore, qualsiasi fosse la sua estrazione sociale o opinione, la persona più importante del mondo. Una dote che lo ha reso unico”.

“L’onestà, la bontà, la nobiltà d’animo, la rettitudine, la generosità, l’altruismo, il grande senso di giustizia. Il saper guardare il bicchiere sempre mezzo pieno. Il saper relativizzare tutto estraendo il buono da ogni situazione, persona, contesto. Questo e tanto altro ha caratterizzato il suo modo di rapportarsi al prossimo” ha infine spiegato, parlando dei valori che Berlusconi le ha trasmesso e che la guidano ancora nel suo impegno con Forza Italia.

marta fascina silvio berlusconi morte Fonte foto: ANSA
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