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Mariupol, l'acciaieria Azovstal è in mano alla Russia: cosa succede dopo la resa dei combattenti ucraini

Dopo la resa del battaglione Azov l'acciaieria di Mariupol finisce sotto il controllo dei russi: ipotesi scambio di prigionieri

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Con la parziale evacuazione dei feriti dall’acciaieria Azovstal di Mariupol e la resa degli altri soldati ucraini rimasti nell’impianto, cade ufficialmente l’ultima resistenza contro l’esercito di Mosca. A deporre le armi sono stati oltre duemila combattenti di Kiev. Adesso le forze armate russe detengono il pieno controllo dell’area, dopo un assedio durato settimane.

La soddisfazione di Mosca dopo la presa di Azovstal

In seguito alla conquista dell’acciaieria simbolo della difesa ucraina, il ministro della Difesa di Mosca Sergei Shoigu ha comunicato con soddisfazione al capo del Cremlino Vladimir Putin “la fine dell’operazione e la completa liberazione” della fonderia.

Secondo le dichiarazioni citate dalla Tass, la “liberazione” della regione di Lugansk, nell’est del Paese, “è quasi completa”. Shoigu ha spiegato che le truppe russe, supportate dalla milizia delle repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, “continuano ad aumentare il controllo sui territori del Donbass“.

La fine della resistenza ucraina nell’acciaieria Azovstal di Mariupol

La resistenza dell’Ucraina nei sotterranei dell’acciaieria è durata più di 80 giorni. Alla fine sono stati 2439 i soldati ad arrendersi ai russi, come richiesto nelle scorse ore direttamente dallo Stato maggiore di Kiev a causa dell’impossibilità di sbloccare lo stallo “con mezzi militari”.

L’annuncio della resa è arrivato dal leader del battaglione Azov, Denys Prokopenko, nonostante il reggimento abbia provato fino all’ultimo a restare tra i cunicoli della fonderia per difendere l’ultima porzione di Mariupol.

“Il comando militare superiore ha dato l’ordine di smettere di difendere la città”, ha spiegato il generale attraverso un videomessaggio, sottolineando di aver eseguito l’ordine per “salvare le vite”. Per quanto riguarda i civili e i combattenti gravemente feriti, sono stati tutti evacuati dalla fonderia.

Cosa succede adesso: ipotesi scambio di prigionieri

Il video della resa del battaglione Azov è stato diffuso nel corso della serata da Mosca. Secondo quanto dichiarato dal portavoce della Difesa della Russia, il maggiore Igor Konashenkov, Prokopenko è stato portato via dall’acciaieria “con un vecchio blindato speciale” verso i territori controllati da Mosca insieme ai suoi compagni.

“I residenti lo odiavano e volevano ucciderlo per le numerose atrocità commesse”, avrebbe sottolineato. Ma cosa succede adesso che Azovstal è sotto il controllo russo e i combattenti ucraini sono finiti nelle mani del nemico? Probabilmente potrebbero partire delle trattative per tentare uno scambio di prigionieri.

Considerando tale ipotesi, il presidente Volodymyr Zelensky ha già spiegato che eventuali negoziati dovrebbero essere condotti anche con la mediazione internazionale. Attualmente si parla del possibile contributo di Turchia, Svizzera, Israele e Francia.

Mariupol, ripulita l’area del teatro bombardato

Intanto le forze russe hanno ripulito le macerie del teatro di Mariupol bombardato a marzo e hanno portato via i corpi senza vita di centinaia di civili. Lo ha dichiarato il consigliere del sindaco della città, Petro Andryushchenko, citato dall’agenzia Unian.

“Non sapremo mai quanti civili siano stati effettivamente uccisi dai russi al Teatro d’arte drammatico – ha detto – i morti sono stati sepolti in una fossa comune a Mangush“. Poi ha aggiunto che è “difficile immaginare un crimine di guerra e contro l’umanità più grande di quello”.

 

resa-azovstal Fonte foto: ANSA
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