Mariupol, cresce la tensione all'Azovstal: Putin assicura i corridoi umanitari, ma detta le condizioni
Duro tira e molla tra le parti a Mariupol, con Putin che detta le condizioni per l'evacuazione dei civili nell'acciaieria
Sono giorni e ore di tensione a Mariupol, dove all’interno dell’acciaieria dell’Azovstal sono rinchiusi ormai da settimane centinaia di civili oltre che gli ultimi resistenti del battaglione di Azov. Da una parte e dall’altra c’è l’interesse di far sgomberare l’area, ma non si è ancora arrivati a un punto d’incontro decisivo.
- Corridoi umanitari, dichiarata la tregua
- Putin detta le condizioni
- Tregua non rispettata, la denuncia ucraina
Corridoi umanitari, dichiarata la tregua
Da oggi a sabato 7 maggio 2022, dalle 8 alle 18, le Forze armate russe hanno aperto un corridoio umanitario per l’evacuazione. Il comando russo, citato dalla Tass, hanno comunicato tale decisione nella giornata di mercoledì “in conformità con la decisione della leadership della Federazione russa”.
Il cessate il fuoco, per garantire l’evacuazione, è stato dato dalle 8 alle 18 ora di Mosca del 5, 6 e 7 maggio in cui personale di lavoro, donne e bambini saranno evacuati. Ma dal Cremlino ci sono delle richieste particolari.
Le immagini dall’acciaieria Azovstal di Mariupol
Putin detta le condizioni
I presidente russo Vladimir Putin, nel colloquio con il premier israeliano Naftali Bennett, ha infatti sottolineato che i corridoi umanitari verrano sì garantiti, ma solo a determinate condizioni. Il capo del Cremlino ha infatti dichiarato: “La Russia è pronta a garantire un’uscita sicura dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, ma i militari nello stabilimento devono arrendersi“.
Una dura presa di posizione da Mosca, che da settimane combatte nella zona e ha colpito più e più volte l’acciaieria dell’Azovstal. “Kiev dovrebbe dare l’ordine di deporre le armi” ha spiegato Putin.
Tregua non rispettata, la denuncia ucraina
Intanto da Kiev piovono accuse pesanti alla Russia, che non avrebbe rispettato la tregua. Infatti, secondo quanto riferito dai media ucraini, da Mariupol arrivano notizie di colpi d’arma e bombe, a sottolineare che i russi non hanno mantenuto la parola data.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva smentito che le truppe russe fossero entrate nell’acciaieria, al contrario di quanto continuano a sostenere le autorità ucraine secondo cui sarebbero in corso violenti combattimenti. Intanto la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, ha denunciato anche che i russi avrebbero intenzione di far sfilare gli ucraini prigionieri il 9 maggio prossimo nella parata organizzata a Mariupol, mentre a Donetsk e Lugansk sarebbe stata annullata la festa.