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Avvelena il marito per stare con l'amante: scoperta dopo due anni

Una donna è stata arrestata per aver avvelenato il marito, morto due anni fa: decisiva una denuncia per stalking all'amante

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

I carabinieri di Termini Imerese, in provincia di Palermo, hanno arrestato una donna di 35 anni. Si chiama Loredana Graziano e, secondo gli inquirenti, avrebbe avvelenato il marito, Sebastiano Rosella Musico. La particolarità della vicenda è che l’uomo, un pizzaiolo, è morto due anni fa.

Il medico legale, nel 2019, aveva indicato l’infarto come causa del decesso. Due anni dopo, però, è arrivata la svolta: avvelenamento da cianuro, con la moglie presunta assassina per stare con l’amante. Lo ha reso noto l’Ansa.

Avvelena il marito per stare con l’amante: scoperta dopo due anni

I familiari di Sebastiano Rosella Musico non hanno mai creduto all’ipotesi della morte per cause naturali, vista la giovane età e soprattutto il fatto che il 40enne fosse uno sportivo e godesse di ottima salute.

A incastrare la moglie, Loredana Graziano, una perizia tossicologica disposta dal pm Ambrogio Cartosio: il consulente Alfredo Andrea Malerba non ha avuto dubbi, nel cadavere sono state trovate tracce di cianuro.

I dubbi erano iniziati a circolare subito dopo la morte dell’uomo, a gennaio 2019.

Avvelena il marito per stare con l’amante: la svolta dopo la denuncia per stalking

A spingere gli inquirenti a indagare ulteriormente, l’arresto di un secondo uomo (poco prima del Natale 2019), accusato di stalking: era l’amante della donna, denunciato per averla perseguitata dopo la fine della relazione.

L’amante, davanti ai carabinieri, aveva però raccontato di quanto fosse bugiarda e di come avesse ucciso il marito.

A febbraio del 2020 la procura ha quindi aperto un’inchiesta e fatto riesumare la salma: l’esito dell’autopsia ha evidenziato tracce di cianuro nel cadavere.

La donna avrebbe prima somministrato al marito un farmaco anticoagulante con effetti tossici in caso di sovradosaggio.

Non avendo ottenuto il risultato, avrebbe adottato la soluzione dell’avvelenamento da cianuro.

Secondo gli inquirenti, il movente sarebbe legato all’insofferenza per la vita coniugale e alla volontà di iniziare una nuova relazione con il suo amante.

La famiglia della donna ha presentato ai carabinieri un certificato in cui si attesta la gravidanza, ma il documento non è bastato a farle evitare il carcere.

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