Maria Rosaria Boccia interrogata in Procura a Roma: indagata per stalking dopo l'esposto di Sangiuliano
L'interrogatorio in Procura a Roma si è protratto per oltre 4 ore: per il caso Sangiuliano, l'accusa a Maria Rosaria Boccia modificata in stalking
Maria Rosaria Boccia è stata interrogata per oltre quattro ore dai pm di Roma dopo l’esposto dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Le accuse contro imprenditrice 41enne sono state modificate, da violenza o minacce a corpo politico a stalking, con l’aggiunta di lesioni, diffamazione, interferenze illecite nella vita privata e false dichiarazioni nel curriculum.
L’interrogatorio di Maria Rosaria Boccia
Un lunghissimo colloquio in Procura per Maria Rosaria Boccia al termine del quale i pm hanno modificato le accuse a suo carico in merito al caso Sangiuliano.
In particolare, viene accantonata quella di violenza o minacce a corpo politico, con la modifica in stalking, mentre permane quella di lesioni. Si aggiungono inoltre le accuse di interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum per l’organizzazione di eventi.
Fonte foto: ANSA
Maria Rosaria Boccia all’esterno della Procura
Boccia è arrivata alla cittadella giudiziaria intorno alle 14 ed è andata via alle 19 senza rilasciare dichiarazioni. Durante l’interrogatorio con l’aggiunto Giuseppe Cascini, si è parlato anche della ferita alla testa riportata dall’ex ministro. Boccia ha negato ogni accusa, sostenendo che il taglio fosse dovuto a una caduta.
Il commento dell’avvocato
Francesco Di Ceco, legale dell’imprenditrice, all’esterno della Procura ha affermato che la sua assistita “ha circostanziato le proprie affermazioni con l’ausilio di chat, file audio e documenti, illustrati con dovizia di particolari mediante una corposa memoria”.
L’avvocato ha precisato che Boccia si è mostrata collaborativa, malgrado la stampa l’abbia accusata di “trincerarsi dietro a ‘non posso rispondere perché c’è un’indagine in corso'”.
“L’aver limitato, nelle opportune sedi, le argomentazioni inerenti la vicenda che l’ha vista protagonista rivela altresì un senso di rispetto sia per il ruolo istituzionale che ricopriva all’epoca dei fatti l’ex Ministro, sia per la persona di Sangiuliano, verso la quale, a dire il vero, non ha mai nascosto sani sentimenti” ha aggiunto Di Ceco.
L’esposto di Gennaro Sangiuliano
L’incontro con i magistrati di piazzale Clodio è arrivato mesi dopo le perquisizioni a Pompei, nell’appartamento di Boccia, durante le quali sono stati sequestrati il cellulare, il pc e gli occhiali smart usati per filmare all’interno della Camera dei deputati. Gli inquirenti hanno dovuto attendere diversi mesi per l’analisi dei dispositivi sequestrati.
Il caso è stato aperto a seguito della denuncia di Sangiuliano, presentata poche settimane dopo il clamoroso episodio legato alla mancata nomina dell’imprenditrice a consigliera del MIC.
Lo scandalo aveva provocato un vero e proprio “terremoto”, costato le dimissioni all’ex ministro e un’indagine con accuse di peculato e rivelazione di segreti d’ufficio.
Sangiuliano è stato interrogato dai pm di Roma riguardo alla sua denuncia, che conteneva una decina di pagine in cui ha ricostruito i vari momenti del suo rapporto con la donna, che aveva incontrato nel maggio 2024. Ha anche fornito agli inquirenti una serie di documenti, inclusi alcuni post pubblicati da Boccia sul suo profilo Instagram.
