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Maresciallo dell'Aeronautica pestato per convincerlo a rinunciare alla casa all’asta

Un Maresciallo dell'Aeronautica, che voleva comprare una casa all’asta, è stato violentemente pestato: scattate le misure cautelari per gli aggressori

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Voleva acquistare un’abitazione messa all’asta, così ha presentato un’offerta. Per convincerlo a rinunciare, tre uomini lo hanno violentemente picchiato.

A distanza di un anno sono scattate le misure cautelari.

Un’offerta per la casa all’asta

Novembre 2021. Un maresciallo dell’Aeronautica, residente nel casertano, decide di presentare un’offerta per una casa in vendita all’asta.

Maresciallo dell'Aeronautica pestato per convincerlo a rinunciare alla casa all’astaFonte foto: ANSA
Carabinieri

Una cosa che evidentemente ha creato molto fastidio a tre uomini, che hanno deciso di intervenire direttamente nell’affare.

Prima le intimidazioni di uno dei tre, che si è spacciato per il proprietario dell’immobile interessato: poi gli altri due, che fingendosi corrieri hanno attirato il maresciallo fuori dalla propria abitazione e lo hanno selvaggiamente pestato.

La paura del maresciallo

Dopo le percosse subite, l’uomo si è presentato in ospedale, dove i medici hanno rilevato lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.

Il maresciallo, attualmente in pensione, terrorizzato dall’accaduto e dalla possibilità di essere nuovamente malmenato, ha così deciso di non confermare l’offerta, perdendo anche la caparra depositata.

Nonostante ciò, ha presentato regolare denuncia. E così, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano, dopo indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, sono riusciti a rintracciare gli aggressori.

Le misure cautelari per gli aggressori

Giovanni Normanno, 49enne di Caserta; Giorgio Normanno, 46enne di Aversa (Caserta); Giorgio Della Puca, 52enne di Casaluce (Caserta). Questi i tre aggressori, secondo i giudici.

Per il primo sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per gli altri due sono stati notificati i divieti di dimora.

A tutti gli interessati i Carabinieri hanno notificato misure cautelari, emesse dal gip Caterina Anna Arpino, per estorsione e turbata libertà degli incanti.

In seguito alle indagini, è risultato che i tre avessero già in più occasioni interferito in altre vendite all’incanto con pressioni ed intimidazioni.

Le indagini, inoltre, hanno appurato che uno dei soggetti indagati, insieme alla moglie, percepiva indebitamente il Reddito di Cittadinanza. Per loro disposto un sequestro preventivo di circa 23mila euro.

carabinieri-macchina-automobile-1 Fonte foto: ANSA
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