Marco Cappato indagato per aiuto al suicidio di due persone in Svizzera: decide la Corte Costituzionale
Marco Cappato rimane indagato per aiuto al suicidio: due casi finiranno davanti alla Corte Costituzionale per aver accompagnato due persone in Svizzera a ricevere l'eutanasia
Marco Cappato davanti alla Corte Costituzionale. I gip di Milano e Firenze hanno rinviato due casi in cui l’attivista si era autodenunciato per aiuto al suicidio alla Consulta: da valutare la costituzionalità del reato di istigazione e aiuto al suicidio in caso di suicidio medicalmente assistito anche senza sostegno vitale.
- Marco Cappato alla Corte Costituzionale: i due casi
- La situazione del suicidio assistito in Italia
- Cosa potrebbe cambiare
Marco Cappato alla Corte Costituzionale: i due casi
Non si conclude con un’assoluzione la vicenda che vede l’attivista per i diritti individuali Marco Cappato accusato, su sua stessa denuncia, di aiuto al suicidio per due casi in cui ha accompagnato due persone malate terminali a ricevere l’eutanasia in Svizzera.
I gip di Milano e Firenze hanno rifiutato la richiesta di archiviazione della procura e hanno scelto di sollevare la questione di costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale, che regola l’istigazione e l’aiuto al suicidio.
Marco Cappato alla consegna delle firme per la Legge Regionale sull’eutanasia in Lombardia
Diversamente dal passato infatti, in questi due casi Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha aiutato due persone che non erano tenute in vita da macchinari. Le procure avevano deciso di interpretare in maniera ampia la cosiddetta “Sentenza Cappato” sul caso Dj Fabo, ma i gip non hanno accettato questa interpretazione.
La situazione del suicidio assistito in Italia
Il suicidio assistito è possibile in Italia proprio grazie alle battaglie di Marco Cappato. Nel 2019 l’attivista si autodenunciò per aver accompagnato Fabiano Antoniani, conosciuto come Dj Fabo, rimasto tetraplegico dopo un incidente, a ricevere l’eutanasia in Svizzera.
Anche il quel caso fu sollevata la questione di costituzionalità e la Consulta si pronunciò definendo quattro criteri per cui gli articoli 579 e 580 del codice penale (omicidio del consenziente e istigazione e aiuto al suicidio) non erano applicabili.
Per ricevere quindi il suicidio medicalmente assistito in Italia, bisogna: soffrire di una malattia irreversibile, essere soggetti a intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, essere in gradi di prendere decisioni libere e consapevoli ed essere sottoposti a trattamenti di sostegno vitale.
Cosa potrebbe cambiare
Negli anni successivi, con molte difficoltà per la mancanza di una legge, diverse persone hanno ottenuto l’aiuto delle Asl per ricevere il suicidio medicalmente assistito. Cappato ha però continuato il suo attivismo per far cadere soprattutto il requisito di sostegno vitale.
La questione di costituzionalità su queste ultime due vicende potrebbe andare proprio in questa direzione. Se la Corte Costituzionale ritenesse l’articolo 580 non applicabile nei due casi esaminati dai gip di Milano e Firenze, il requisito cadrebbe.
“La politica ufficiale non vuole rispondere: il Parlamento è rimasto inerte per oltre cinque anni e il Governo si è costituito in giudizio per ottenere la nostra condanna” il commento di Marco Cappato.