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Marcello De Angelis si dimette dopo le polemiche sulla strage di Bologna: via dalla Regione Lazio

Dopo le polemiche sulla strage di Bologna, arrivano le dimissioni di Marcello De Angelis da responsabile della comunicazione della Regione Lazio

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Marcello De Angelis lascia. Il responsabile della Comunicazione della Regione Lazio ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico dopo le polemiche successive alle sue dichiarazioni sulla strage di Bologna. La decisione è stata comunicata tramite lettera, dopo averne anticipato le motivazioni in un colloquio privato con il presidente della Regione Francesco Rocca, che gli aveva conferito l’incarico.

Rocca accetta le dimissioni

“Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato”, ha commentato il governatore Francesco Rocca.

“Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa”, ha aggiunto.

Le polemiche sulla strage di Bologna

De Angelis era finito nella bufera alcune settimane fa per aver negato la matrice neofascista della strage di Bologna, accertata nei processi, sostenendo di sapere “con assoluta certezza” che con la strage di Bologna “non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini”.

Dopo le polemiche Rocca, che ha condiviso con De Angelis la militanza nel Fronte della gioventù – l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano – aveva deciso di non prendere provvedimenti, confermandolo nel suo incarico.

Ora il passo indietro del giornalista, con un passato da militante nel movimento eversivo di estrema destra Terza Posizione e una condanna a cinque anni di carcere per associazione sovversiva e banda armata.

De Angelis contro la macchina del fango

Nella sua lettera De Angelis sostiene di essere stato messo “alla gogna” a causa delle sue dichiarazioni sulla strage di Bologna, che conferma, e punta il dito contro la “mostruosa macchina del fango” che “ha scatenato dure pressioni politiche”.

Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa”, scrive l’ormai ex portavoce del presidente della Regione Lazio.

“L’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile – spiega – è aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa”.

La band 270bis

Il riferimento è ai testi della band 270bis, della quale De Angelis è stato anni fa fondatore, autore e compositore.

Nel repertorio della band ci sono brani con chiari riferimenti al fascismo e al terrorismo nero, come Claretta e Ben, Bomber nero e Settembre nero, in cui gli ebrei vengono definiti “razza di mercanti”.

de-angelis-dimissioni Fonte foto: ANSA
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