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Marcello De Angelis nella bufera dopo le parole sulla strage di Bologna: "Io al rogo come Giordano Bruno"

Ancora polemiche sulle parole di Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, sulla strage di Bologna

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Hanno scatenato una bufera le parole di Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, sulla strage di Bologna.

Il post di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna

Giovedì 2 agosto 2023, all’indomani del quarantatreesimo anniversario della strage di Bologna, Marcello De Angelis ha scritto: “Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario. Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e ‘cariche istituzionali'”.

In un altro passaggio del suo lungo post, ha poi aggiunto: “Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi“.

Le reazioni al post di Marcello De Angelis

Il post pubblicato da Marcello De Angelis ha scatenato diverse reazioni di protesta. Tra le più dure spicca quelle del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che su Twitter ha scritto: “Ignobile e bugiardo. Venga a dirle a Bologna queste cose. Guardando negli occhi i famigliari delle vittime della strage fascista del due agosto”.

L’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha scritto su Facebook: “Le dichiarazioni sulla strage di Bologna di De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale del presidente della Regione Lazio, confermano che bene avevamo fatto nel chiedere la revoca della nomina a chi è incompatibile con i valori della Repubblica democratica e antifascista della Costituzione. Dichiarare l’innocenza dei fascisti riconosciuti autori del massacro della stazione di Bologna non è solo disconoscere la verità accertata in modo definitivo dalla magistratura, ma è una vergognosa e proterva menzogna che offende le vittime e la stessa istituzione rappresentata dal suo autore. De Angelis si dimetta o si revochi immediatamente la sua nomina“.

Il nuovo post di Marcello De Angelis

Nella serata di sabato 5 agosto, Marcello De Angelis (cognato dell’ex Nar Ciavardini) è tornato a parlare su Facebook: “Come ogni libero cittadino di questa Nazione, ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare. E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l’accertamento della verità, con l’utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo. E quindi con il diritto personale e familiare di chiedere di approfondire ogni analisi finché non sia dissipato qualunque dubbio”.

La chiosa finale: “Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso”.

Cosa dicono i leader del centrodestra sulla strage di Bologna e la matrice neofascista: da Meloni a Salvini Fonte foto: ANSA & Facebook Marcello De Angelis
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