Maradona, i dubbi del fratello: "Ha portato con sé tanti segreti"
Secondo Hugo Maradona non sarà mai possibile scoprire la verità sulle circostanze della morte del fratello Diego
Il fratello di Diego Armando Maradona, Hugo, ha rilasciato una toccante intervista in cui racconta l’ultima chiacchiareta con il Pibe De Oro. Il campione era pronto a tornare in Italia prima di morire in circostanze ancora al vaglio degli inquirenti. Alle 3 del mattino del 22 novembre, tre giorni prima di morire, l’ex campione lo aveva chiamato per farsi raccontare le ultime partite. “Mi manca il calcio. Tempo qualche giorno, mi rimetto in forma e torno alla mia vita“, lo aveva rassicurato, come ha raccontato Hugo al Corriere della Sera.
Aveva intenzione di tornare in Italia a Natale e in quella telefonata i due fratelli avevano parlato del più e del meno “Era sereno. Se Diego quella notte fosse stato sofferente avrebbe fatto di tutto per non farmene accorgere. Lui era così, non voleva dare fastidio. Siamo in sette tra fratelli e sorelle, ci chiamava tutti ma non parlava dei suoi problemi. Non lo ha mai fatto. Ecco perché dico, con grande dolore, che la verità sulle ultime settimane della sua vita la conosce soltanto lui”.
Maradona: “Non era mai stato abbandonato dalla famiglia”
“Non ho un’idea” riguardo le circostanze misteriose del decesso di Maradona. “Forse inconsciamente tendo a non farmela. Ma se non si fosse trattato di morte naturale sarebbe un dolore ancora più forte. Ho fiducia nella giustizia, se c’è un colpevole dovrà pagare. Mio fratello non lo meritava. Ha aiutato tutti, non ha mai chiesto nulla in cambio e in tanti hanno approfittato. Ha commesso errori sicuramente, senza però mai nascondersi. Ha pagato per questo un prezzo altissimo, mettendoci tutte le volte la faccia. Da solo“.
Hugo Maradona ha riferito al Corriere della Sera che il fratello non era mai stato abbandonato dalla famiglia. “Siamo molto uniti, nel nome dei valori che ci hanno trasmesso i nostri genitori. Diego era fatto così: decideva lui tempi e modi per stare con i suoi cari. Ci chiamava sempre però, e se stava male fingeva di stare bene. Sugli amici, i medici, i vari avvocati non esprimo giudizi. Diego ha portato con sé nell’altro mondo tanti segreti”.
L’ultima serata tra fratelli almeno “due anni fa a Natale, in Argentina, con Dalma, Giannina, Diego Jr. È stato bellissimo ritrovarci tutti insieme. Volevamo tornarci quest’anno, ma la pandemia non mi ha permesso neanche di andare a salutare mio fratello per l’ultima volta”.
Maradona, è guerra per l’eredità: “I figli devono stare sereni”
Dopo la morte di Maradona è iniziata la guerra legale per l’eredità, portata avanti dai familiari e dai figli, sia quelli legittimi che quelli non riconosciuti. “I figli di Diego devono stare sereni. Li ha amati molto, ha guadagnato anche per loro, ed è giusto che soltanto a loro vada la sua eredità. Questa caccia al tesoro degli ultimi giorni è molto triste“, ha sottolineato Hugo, dichiarando di non essere interessato a ricevere lasciti.
Chi era davvero Diego Armando Maradona: parla il fratello Hugo
Il regalo più bello è quello di essere stato “portato a Napoli, lo ringrazierò sempre. Vivo qui e in questo momento l’amore dei tifosi per Diego attenua il mio dolore. Poi, c’è anche una sveglia, a forma di Topolino, il personaggio Disney. Mi rimproverava che dormivo troppo. Gli dissi che non avevo una sveglia e lui me la fece avere. Grande e con un trillo forte. Ora l’ho passata a mio figlio Tiago che ha 23 anni. Diego è stato il suo padrino”.
Diego Armando Maradona era “generoso, buono. Fratello, appunto. Nel senso più profondo. Il suo privato era questo, lo amerò sempre. Ed è stato il più grande calciatore di tutti i tempi. Un extraterrestre. Tutti devono ricordarlo in campo: il suo mondo, la sua vita. Per il resto lasciamolo stare in pace almeno adesso. È già stato giudicato abbastanza, mi pare”, ha ricordato Hugo sulle pagine del Corriere della Sera.
“Per tanti è stato un business vivente, ma con noi era una persona normale. Siamo figli degli stessi genitori, lui ad un certo punto è andato a mille. Ma quando ci ritrovavamo eravamo uguali, i ragazzi di Lanus“. E poi un amaro rimorso, quello di poter fare di più per il fratello. “Facile dirlo adesso. Ma lui aveva la sua vita, ed era difficile entrarci“.