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Malattia del Congo preoccupa Walter Ricciardi: "Emergenza continua di virus", la paura del salto di specie

Walter Ricciardi invita a non farsi prendere dal panico ma raccomanda di tenere alta l’attenzione a livello internazionale sulla malattia del Congo

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Walter Ricciardi, docente di igiene all’università Cattolica di Milano, afferma di essere preoccupato per la cosiddetta “malattia del Congo”. Il morbo si è diffuso nel Paese africano e ha già fatto oltre 70 vittime dal 10 novembre. L’Oms ha inviato esperti sul posto per studiare la malattia, mentre l’Italia ha deciso di aumentare i controlli sanitari alle frontiere, anche se il rischio viene definito basso perché non ci sono voli diretti dal Congo.

Malattia del Congo, di cosa si tratta

Le autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno definito la patologia “un evento di salute pubblica sconosciuto” e hanno deciso di alzare al livello massimo l’allerta sanitaria.

L’Organizzazione mondiale della sanità si sta concentrando su un agente patogeno respiratorio. I primi contagi sono stati registrati alla fine di ottobre nella zona sud-ovest del Paese, un’area con infrastrutture sanitarie praticamente inesistenti. La malattia, che colpisce l’apparato respiratorio, presenta sintomi simili all’influenza.

malattia congoFonte foto: ANSA

Walter Ricciardi: “Malattia del Congo altro campanello d’allarme”

Sulla malattia del Congo ha detto la sua Walter Ricciardi, intervistato da Adnkronos Salute, parlando di una situazione “ovviamente preoccupante” e di “un altro campanello d’allarme, un monito perché si faccia il necessario per essere sempre in grado di affrontare eventuali emergenze, lavorando d’anticipo per essere pronti”.

Ricciardi, docente di igiene all’università Cattolica di Milano, ritiene che ci siano diverse fonti di preoccupazione sul fronte epidemiologico internazionale. La grande mobilità odierna permette ai virus di muoversi con rapidità e di raggiungere zone lontane dal luogo d’origine, ha spiegato Ricciardi.

Da qui la necessità di rafforzare le iniziative già intraprese durante la pandemia. In particolare, Ricciardi di riferisce alla “collaborazione a livello globale tra scienziati e tra Governi per cercare di innanzitutto sorvegliare, monitorare ed essere immediatamente pronti nel caso di un’emergenza”. Non a caso l’Oms ha mandato sul posto un team di epidemiologi.

Ricciardi sul rischio di salto di specie della malattia del Congo

Il ministro provinciale della Sanità ha invitato i cittadini a limitare gli spostamenti, evitare di stringersi la mano e lavarsi le mani regolarmente, oltre a cercare di non frequentare posti affollati. Misure che ricordano molto quelle intraprese durante la pandemia da Covid-19 del 2020.

Anche sull’origine della malattia lo stesso Ricciardi fa un parallelo con il Covid, spiegando che in Paesi come il Congo “c’è una continua commistione tra uomini e animali, una promiscuità che favorisce il salto di specie”.

Il salto di specie, ha spiegato il professore, è il problema principale perché i virus sono continuamente presenti negli animali: “In molte aree di Asia e Africa il salto di specie è molto più frequente rispetto alle nostre latitudini”. Al momento, ha concluso Ricciardi, è difficile prevedere cosa succederà, ma “l’unica cosa che possiamo fare è non farci trovare impreparati”.

malattia-congo-walter-ricciardi Fonte foto: ANSA
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