Malattia del Congo e malaria, i dubbi di Matteo Bassetti su sintomi e provette dell'Oms: "Rimango perplesso"
L’infettivologo Matteo Bassetti ha fatto il punto sui casi di malattia del Congo spiegando che in buona parte dei campioni è stata riscontrata malaria
L’infettivologo e direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, il dottor Matteo Bassetti, ha parlato dei recenti timori legati all’infermità non ancora diagnosticata definita “malattia del Congo”, spiegando che le sue perplessità sul caso nascono dal fatto che la struttura per l’analisi e il controllo del morbo “andava organizzata meglio”, e che comunque nella grande maggioranza dei casi analizzati i campioni sono risultati positivi prevalentemente alla malaria, che non coincide però con i sintomi evidenziati nelle ultime settimane.
Matteo Bassetti sulla malattia del Congo
Non ci sono ancora certezze sulla misteriosa malattia non ancora diagnosticata che sta colpendo una zona della Repubblica Democratica del Congo, nonostante la task force di esperti inviata sul posto dall’Oms.
Sebbene si sappia ancora poco della malattia, a eccezione dei suoi sintomi (che comprendono febbre, mal di testa, tosse, naso che cola e dolori muscolari), molti esperti si confrontano cautamente con le notizie in arrivo dal Congo.
Tra questi c’è anche l’infettivologo e direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, il dottor Matteo Bassetti, che si è detto “molto perplesso” riguardo le notizie diffuse su questa nuova malattia.
I risultati sulla malaria
Come spiegato dall’esperto ad Adnkronos, la prima cosa da sottolineare è che “i tempi per la diagnosi di questa ‘malattia X’ stanno diventano lunghi, poi si rompono le provette, insomma forse andava organizzata meglio la task force dell’Oms nella zona del focolaio, magari usando un elicottero”.
Inoltre, i maggiori dubbi derivano dal fatto che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non molto tempo fa parlava di una nuova malattia in Congo, ora “nell’80% dei campioni positivi prelevati c’è la malaria”.
“Ora si scopre questa malattia veicolata dalle zanzare nel continente che ci ha insegnato la lotta alla malaria. Mi fa un po’ sorridere – ha poi proseguito Bassetti – In Africa sono i più bravi nella diagnosi e cura della malaria. Non mi risulta però che i sintomi tipici della malaria siano respiratori, mentre per i casi del focolaio si parlava di mal di gola e tosse. Sono molto perplesso”.
Le parole degli esperti
Dello stesso parere anche altri esperti interrogati sul tema, come il direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, il virologo Mauro Pistello, che si è detto a sua volta sorpreso dai risultati dei test dell’Oms, dato che “la malaria mi sembra che fosse stata testata ed esclusa inizialmente”.
Difatti, secondo l’esperto, “per poter aver certezza del nesso causale, dovrebbero analizzare anche la popolazione sana circostante e vedere quanti di questi sono infetti da malaria. Non mi sorprenderebbe che l’infezione sia endemica e che ci siano molti soggetti che hanno malaria e che non hanno mostrato questi sintomi”.
L’idea che la malaria possa quindi essere una concausa è supportata anche dall’epidemiologo Massimo Ciccozzi, che non prova invece sorpresa per i risultati dato che “in Congo la malaria è endemica. Dobbiamo quindi ipotizzare che ci sia un altro agente patogeno coinvolto”.