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Magliaro difende la X Mas, Calenda sbotta: "Ogni due minuti un cretino inneggia al nazifascismo, serve un TSO"

Il leader di Azione Carlo Calenda è sbottato in televisione a 'DiMartedì' parlando con Massimo Magliaro della X Mas evocata dal generale Vannacci

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Non accennano a placarsi le polemiche sulla X Mas, evocata dal generale Roberto Vannacci nei giorni scorsi. Nel corso della trasmissione DiMartedì, in onda il 4 giugno, su questo argomento si sono scontrati l’ex direttore del Tg1, Massimo Magliaro, e il leader di Azione, Carlo Calenda. Quest’ultimo ha letteralmente sbottato con l’interlocutore, invocando un TSO perché “ogni due minuti un cretino inneggia al nazifascismo“.

Il cartello mostrato da Floris a DiMartedì su cos’è la X Mas

Giovanni Floris, conduttore della trasmissione DiMartedì, ha mostrato un cartello per riepilogare cos’è la X Mas. Nel cartello erano presenti i seguenti elenchi puntati:

  • Fanteria di marina
  • Dopo l’armistizio aderì all’Rsi al fianco dei nazisti
  • Responsabile di torture, esecuzioni e rastrellamenti
  • Comandata da Junio Valerio Borghese, condannato a 12 anni per collaborazionismo e concorso morale nella strage di partigiani catturati.

Carlo Calenda

Il leader di Azione Carlo Calenda

Il commento di Massimo Magliaro sulla X Mas

Massimo Magliaro, ospite della trasmissione di La7, ha commentato: “La X Mas è stata quella che ha impedito a Tito di conquistare Trieste. La storia va raccontata tutta, non per quello che fa comodo a qualche cartellone propagandistico in vista della chiusura della campagna elettorale”.

Giovanni Floris è intervenuto e, mostrando il cartello, ha detto: “Cioè, non le basta questo?”. La replica di Magliaro: “C’è molto altro. Quello che ha fatto la X Mas è studiato nelle accademie militari di tutto il mondo, è stata una compagnia di grandi combattenti del mare e della montagna”.

Ancora Floris: “Hanno avuto una parentesi un po’ problematica, forse”.

Le parole di Carlo Calenda sulla X Mas

Anche il leader di Azione Carlo Calenda ha parlato di X Mas a ‘DiMartedì’. Parlando con Magliaro, ha detto: “Io parlerei del 2024 se non ci fosse un imbecille che evoca la X Mas, parlerei di pensioni, di salari, di sanità. Parlo di queste cose se ogni due minuti non c’è un cretino che inneggia al nazi-fascismo. Io non ho mai dato della fascista a Giorgia Meloni, ma avete rotto le balle. Io non parlo di Stalin, parlo di Hitler con cui il Governo della Repubblica di Salò ha collaborato nello sterminio degli ebrei, è d’accordo o no?”.

La risposta di Magliaro: “Non sono d’accordo”.

Calenda, a quel punto, ha detto: “Questa è la distanza tra me e lei ed è incolmabile. Se lei non riconosce la compartecipazione della Repubblica Sociale Italiana allo sterminio degli ebrei lei dice un falso storico ed è moralmente inaccettabile”.

Ancora Magliaro: “Ha capito esattamente il contrario. Io sto dicendo che lo sterminio degli ebrei è qualcosa di condannabile e censurabile da chiunque”.

Calenda: “Ma era la Repubblica Sociale, a cui il suo partito inneggiava”.

E Magliaro: “Ma che c’entra? Ma stiamo facendo una trasmissione storica o di attualità politica?”.

La chiosa finale del leader di Azione: “Ma io non le parlavo della X Mas se non c’era un imbecille che diceva X Mas. Ma io mica ho messo la falce e martello dicendo ‘Votate Peppone’. Io mica ho i busti di Mussolini a casa. Io provo a parlare di sanità, scuola, salari e ogni 3 minuti esce quello Trux, quell’altro che fa la X. Ma mandateli a fare un TSO, così parliamo d’altro!”.

calenda-magliaro-scontro-dimartedi Fonte foto: ANSA / IPA
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