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Mafia: messaggero per i boss, usava una deputata di Italia Viva

Collaborando con la parlamentare, estranea alla vicenda, entrava in contatto con i boss al 41bis

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

La Procura di Palermo ha fermato 5 persone. Sarebbero accusate a vario titolo di associazione mafiosa e favoreggiamento, secondo quanto riporta l’Ansa. In carcere, tra gli altri, sono finiti il capomafia di Sciacca (Agrigento), Accursio Dimino, e un membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani, Antonello Nicosia.

Secondo la Procura Antonello Nicosia avrebbe fatto da tramite tra capimafia, alcuni al 41 bis, e i clan, portando all’esterno informazioni e ordini. Per i pm, oltre a fare il messaggero per i boss che incontrava durante le sue visite in carcere, avrebbe gestito gli affari del clan in America e riciclato denaro sporco.

I contatti con i boss attraverso una deputata

Sostenendo di essere collaboratore di una deputata, Antonello Nicosia avrebbe avuto accesso agli incontri con i padrini senza dover richiedere e ottenere permessi speciali. Da alcune intercettazioni sarebbero emersi anche progetti di omicidi. L’inchiesta, condotta da Ros e Gico, è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Gery Ferrara e Francesca Dessì.

Antonello Nicosia avrebbe accompagnato una parlamentare durante le sue visite in carcere, riuscendo così ad avere contatti con i mafiosi. Secono l’Ansa, si tratterebbe di Giuseppina Occhionero, avvocato molisano, entrata alla Camera in quota Leu e passata recentemente a Italia Viva. Non sarebbe indagata, ma sarà sentita dai pm di Palermo come testimone.

Le dichiarazioni di Giuseppina Occhionero, la parlamentare coinvolta

La deputata di Italia Viva Giuseppina Occhionero, ha fatto sapere tramite Adnkronos: “Ringrazio la magistratura e le forze dell’ordine per lo straordinario lavoro di contrasto alla mafia. Da ciò che emerge dalle notizie riportate sui giornali quello che diceva e scriveva Antonello Nicosia era ben lontano dalla verità, arrivando a veicolare messaggi mafiosi per conto dei detenuti. Quello che si legge nelle intercettazioni è comunque vergognoso e gravissimo“.

“La collaborazione con me, durata solo quattro mesi, era nata in virtù del suo curriculum, in cui si spacciava per docente universitario, oltre che di studioso dei diritti dei detenuti. Non appena ho avuto modo di rendermi conto che il suo curriculum e i suoi racconti non corrispondevano alla realtà ho interrotto la collaborazione. Le visite in carcere peraltro sono parte del lavoro parlamentare a garanzia dei diritti sia dei detenuti sia di chi vi lavora”, ha aggiunto.

“Ora sono profondamente amareggiata, ma la giustizia farà il suo corso. Mi auguro nel più breve tempo possibile. Pur essendo del tutto estranea alla vicenda, sono comunque a disposizione della magistratura per poter fornire ogni elemento che possa essere utile”, ha concluso Giuseppina Occhionero.

Le intercettazioni: difendeva Messina Denaro e attaccava Falcone

Antonello Nicosia, in alcune intercettazioni, avrebbe definito il boss Matteo Messina Denaro come “il nostro Primo ministro“. L’esponente radicale fermato per associazione mafiosa, durante la stessa chiamata, avrebbe invitato il suo interlocutore a rispettare la Primula rossa di Cosa nostra: “Non devi parlare a matula”, cioè a vanvera.

In altre registrazioni telefoniche, il radicale avrebbe poi parlato di Giovanni Falcone. Secondo quanto riporta l’Ansa, avrebbe definito l’omicidio del magistrato un “incidente sul lavoro“. “Da quando era andato al ministero della Giustizia più che il magistrato faceva il politico”, si legge ancora nel decreto di fermo firmato dai pm della Dda di Palermo.

Chi è Antonello Nicosia, il radicale fermato per associazione mafiosa

Antonello Nicosia è direttore dell’Osservatorio internazionale dei diritti umani (Oidu) e pedagogista, laureato in Scienze della formazione multimediale con una tesi intitolata “Trattamento penitenziario, ascoltare e progettare per sorvegliare e rieducare, l’esperienza carcere”. È stato eletto per due anni, nel 2017 e nel 2018, come componente del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani.

Nel curriculum rintracciabile sul sito dell’Oidu, elenca esperienze nella formazione professionale in particolare nella progettazione di corsi per svantaggiati sociali e disoccupati. Sempre nel curriculum si dice assistente parlamentare e docente a contratto nella scuola pubblica come esperto nei corsi PON.

Nel 2011 è stato coordinatore del progetto La Tavola Multiculturale, a favore della formazione e dell’integrazione degli immigrati. Indica tra i suoi titoli quello di ricercatore presso l’Invalsi e quello di insegnante di Storia della mafia all’Università della California.

antimafia Fonte foto: Ansa
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