Mafia, a Palermo duro colpo inflitto allo storico clan di Porta Nuova: decine di arresti in mattinata
Nelle prime ore dell'alba, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha eseguito 12 arresti di presunti affiliati al clan di Porta Nuova
La mafia siciliana sta vivendo un periodo di forte difficoltà a causa delle diverse operazioni che le Forze dell’ordine stanno conducendo sull’Isola e che hanno subito un’accelerazione nel corso delle ultime ore.
Stretta antimafia in Sicilia: da Messina a Palermo, provvedimenti durissimi che colpiscono le cosche
La prima notizia è arrivata nella serata di ieri (venerdì 15 luglio), quando la Procura di Messina – guidata dal pubblico ministero Maurizio De Lucia – ha presentato al Tribunale locale una richiesta complessiva di oltre mille anni di carcere per i 101 imputati del processo sulla mafia di Nebrodi (dal nome della catena montuosa che sovrasta il territorio della provincia messinese).
Contestualmente alla relazione sulle pene presentata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina – che indagava su una truffa milionaria commessa dalle cosche ai danni dell’Unione europea – la Procura ha chiesto anche confische di denaro e attività per un valore totale di oltre 30 milioni di euro.
Palermo, prosegue l’operazione Vento: 12 arresti tra i componenti del clan di Porta Nuova
Un’altra maxi operazione è stata eseguita all’alba di questa mattina a Palermo, dove i carabinieri hanno dato seguito all’operazione Vento, che già lo scorso 6 luglio aveva portato all’arresto di 18 presunti appartenenti alla famiglia mafiosa. Nella tarda nottata di oggi sono stati altri 12 gli arresti di persone ritenute affiliate al clan, tutte residenti nel capoluogo siciliano.
Il nuovo filone è stato rinominato Vento 2, a testimonianza del collegamento diretto con l’altra serie di fermi compiuti nel corso di questo mese. Le indagini sono state portate avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ed erano scattate ne giorni immediatamente successivi all’omicidio di Giuseppe Incontrera, avvenuto il 30 giugno scorso a Palermo, ritenuto uno dei capi del mandamento che teneva la cassa delle famiglie.
Gli accertamenti effettuati dagli inquirenti avevano dato segnali inequivocabili di come si stesse andando verso un’escalation di violenza conseguente a questo episodio: l’uccisione del responsabile Salvatore Fernandez – poi reo confesso – era già stata pianificata assieme a quella di altri esponenti delle cosche rivali a quella di Porta Nuova. Solo l’intervento delle Forze dell’ordine ha permesso che venissero sventatati nuovi atti omicidi, fino agli arresti compiuti nelle prime ore della mattinata di oggi.