Madre in arresto per aver fatto spacciare droga al figlio di 9 anni ad Andria: coinvolto anche il compagno
Una madre di 35 anni di Andria è in arresto con l'accusa di aver sfruttato il figlio di 9 anni per recuperare crediti di droga del compagno 50enne
Una madre di 35 anni di Andria è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di aver sfruttato il figlio di 9 anni per consegnare dosi di droga ai clienti o per incassare debiti maturati da acquirenti costretti a saldarli perché minacciati.
La vicenda
La donna 35enne è accusata, secondo quanto riportato dall’agenzia Agi, di aver sfruttato il figlio di nove anni, per recuperare crediti di droga del compagno cinquantenne.
E’ quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Andria, che hanno arrestato due persone del posto, indagati, a vario titolo, per più episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e ricettazione, con l’aggravante di aver sfruttato un minore per commettere quest’ultimo reato.
Il compagno arrestato a luglio
Lo scorso luglio i militari hanno arrestato in flagranza il cinquantenne, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacenti e detenzione di due armi alterate e munizioni clandestine.
L’indagine, coordinata dalla procura di Trani, ha permesso di accertare che l’uomo si è avvalso della compagna per il recupero dei crediti della droga.
L’uomo, durante i colloqui settimanali in carcere, aveva impartito alla convivente disposizioni sulle modalità di recupero dei crediti pendenti con i clienti:a a sua volta la donna avrebbe così sfruttato il figlio di 9 anni.
Andria, luogo dov’è stata arrestata la coppia
Le intercettazioni telefoniche
A seguito di una perquisizione sono stati stati trovati nell’abitazione del 50enne 17,99 grammi di cocaina, materiale da taglio (mannite), materiale per il confezionamento oltre a un bilancino di precisione.
Il 50enne possedeva inoltre una pistola revolver a tamburo, calibro 44, priva di matricola e segni identificativi; una pistola 85 semiautomatica, calibro 8, con canna modificata verosimilmente clandestina, completa di caricatore vuoto; diverse munizioni di vario tipo.
Le investigazioni, supportate da intercettazioni telefoniche, dei colloqui in presenza in carcere, telematiche, l’acquisizione di tabulati, il monitoraggio dei veicoli attraverso il sistema di localizzazione satellitare Gps, l’ordinaria attività di polizia giudiziaria quali servizi di osservazione, controllo, pedinamento, acquisizione documentale, perquisizioni e sequestri, hanno rilevato come il 50enne, durante i colloqui, indicava alla donna nominativi e modalità per il recupero del denaro.
I militari hanno monitorato le fasi di recupero dei crediti che, in più di una occasione avvenivano tramite il figlio minore della donna.