Macron fa arrabbiare Israele, Netanyahu attacca il presidente della Francia: "Si vergogni". Cosa è successo
Scontro aperto tra Emmanuel Macron e Benjamin Netanyahu. Il primo ha avanzato l'ipotesi di embargo delle armi contro Israele, il secondo ha risposto per le rime
Emmanuel Macron fa arrabbiare Israele e il primo ministro Benjamin Netanyahu lo attacca: “Si vergogni”, ha detto. Cos’è successo e cosa ha creato il botta e risposta tra i due, ripercorriamo la vicenda.
- Francia-Israele, minacce e messaggi: cosa sta succedendo
- Il messaggio di Macron: embargo e cessate il fuoco
- Le richieste di Macron, la replica di Netanyahu
- Israele si difende: 7 fronti di guerra aperti
Francia-Israele, minacce e messaggi: cosa sta succedendo
Nelle scorse ore il presidente francese aveva attaccato il primo ministro israeliano e aveva chiesto, insieme ad altri leader, l’embargo sulle armi a Israele.
Con un videomessaggio, è arrivata la risposta per le rime di Benjamin Netanyahu.
Emmanuel Macron ha chiesto il cessate il fuoco in Libano
Il messaggio di Macron: embargo e cessate il fuoco
Emmanuel Macron aveva inviato al premier israeliano Benjamin Netanyhau un messaggio nel quale intimava lo stop della Francia alla fornitura di armi a Israele, usate poi nella guerra a Gaza, e chiedeva il cessate il fuoco in Libano.
“Si smetta di fornire armi per condurre i combattimenti a Gaza. La Francia non le manda“, aveva detto il numero 1 dell’Eliseo.
La Francia, secondo le parole del suo leader, condannava l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e riconosceva il diritto di Israele a difendersi, a patto che lo facesse “come una democrazia, rispettando il diritto internazionale e umanitario. Quando chiediamo un cessate il fuoco, non lo facciamo mentre continuiamo a fornire le armi della guerra. Credo che si tratti solo di coerenza“, ha detto.
Le richieste di Macron, la replica di Netanyahu
Macron aveva ricordato inoltre come le richieste di Parigi e Washington per un cessate il fuoco fossero estate ignorate. E da ciò era scaturita la proposta di embargo.
Nella serata del 5 ottobre, era arrivata la dura risposta del primo ministro israeliano con un videomessaggio di accusa rivolto al presidente francese e agli altri leader che invocavano tale soluzione contro Israele. “Si vergognino!”, aveva detto.
Un messaggio cui era arrivata subito la replica dell’Eliseo. Da Parigi veniva condannato l’uso di “parole eccessive” da parte di Netanyahu.
Israele si difende: 7 fronti di guerra aperti
Nel citato videomessaggio, Netanyahu ha elencato i 7 fronti di guerra aperti e apostrofato Hamas come “i selvaggi che hanno assassinato, stuprato, decapitato e bruciato il nostro popolo il 7 ottobre” e Hezbollah come “l’organizzazione terroristica più pesantemente armata al mondo”.
Il primo ministro ha fatto riferimento anche al conflitto aperto con l’Iran “che la scorsa settimana ha sparato oltre 200 missili balistici direttamente su Israele”.
Quindi l’attacco al presidente Macron e agli altri leader occidentali che chiedono l’embargo sulle armi contro Israele e l’avviso ai naviganti sul futuro. “Israele vincerà con o senza il loro sostegno, ma la loro vergogna continuerà a lungo dopo la vittoria della guerra. Siate certi che Israele combatterà finché la battaglia non sarà vinta, per il nostro bene e per il bene della pace e della sicurezza nel mondo”, ha chiosato.