Inglese rapito in Italia, 8 giorni di prigionia e torture: i dettagli
Non sono ancora chiare le dinamiche né le motivazioni dietro il sequestro del giovane inglese avvenuto in provincia di Macerata
È giallo a Monte San Giusto, piccolo centro di 8 mila abitanti in provincia di Macerata, dove un giovane inglese di una facoltosa famiglia britannica è stato tenuto prigioniero per 8 giorni, al buio, ammanettato, scalzo, denutrito e sorvegliato a vista da 4 persone, due uomini e una donna. Il ragazzo è stato liberato dopo un blitz ei Carabinieri del Ros.
L’inglese, il cui nome non è stato ancora resto noto dalle forze dell’ordine, era in vacanza in Italia da mesi. Aveva conosciuto in estate i suoi carcerieri a Civitanova. I quattro l’avrebbero costretto a seguirlo la settimana scorsa fino alla casa di uno di loro, dove poi lo hanno tenuto segregato.
Avevano chiesto un riscatto di 7 mila euro alla famiglia. Una cifra relativamente bassa per un sequestro di persona, che potrebbe però essere la somma necessaria per regolare un debito che il giovane avrebbe contratto con i suoi aguzzini. Non sono ancora chiare però le motivazioni dietro il gesto.
Ad allertare le forze dell’ordine italiane è stata la Nca, la National Crime Agency, dopo una chiamata effettuata proprio dall’inglese ai suoi genitori, in cui avrebbe riferito di essere in pericolo.
I Ros si sono agganciati alle celle telefoniche per trovare la posizione del ragazzo dopo circa un giorno e mezzo di indagini, dopo cui è scattata l’operazione per liberare il giovane rapito, ritrovato ammanettato, senza scarpe e chiuso in una stanza. Ancora in stato di shock, ha subito ringraziato i Carabinieri.
Ha poi raccontato agli inquirenti di essere stato torturato con un teaser. Nell’appartamento è stato trovato anche un fucile da softair. Il reato ipotizzato per i quattro è quello di sequestro di persona a scopo di estorsione.
A capo della banda ci sarebbe un ragazzo di 22 anni di origine marocchine ma adottato da una famiglia della provincia di Fermo, già noto alle forze dell’ordine e con una travagliata storia alle spalle. La ragazza e un altro ragazzo avrebbero 21 anni, mentre il più piccolo del gruppo solo 18.
Il sindaco Andrea Gentili ha riferito a Repubblica di essere dispiaciuto che la comunità di Monte San Giusto “finisca sui giornali per una storia così brutta e anche assurda. Non sentivo parlare di sequestro di persona da svariati decenni”.