Macchia solare neonata diventa due volte più grande della Terra a 24 ore dalla formazione: le conseguenze
Una macchia solare ha catturato l’attenzione degli scienziati: è cresciuta diventando due volte più grande della Terra nel giro di 24 ore
Una enorme macchia solare ha catturato l’attenzione di scienziati e curiosi, essendo cresciuta a una velocità sorprendente in sole 24 ore, raggiungendo una dimensione pari a due volte quella della Terra. Questa macchia è rivolta direttamente verso il nostro pianeta e ha suscitato qualche preoccupazione per le possibili conseguenze.
- Le caratteristiche della macchia solare neonata
- I rischi per la Terra
- L’ipotesi di un evento di Carrington
Le caratteristiche della macchia solare neonata
La nuova, enorme macchia solare è stata denominata dagli scienziati AR3964, e si distingue per le sue dimensioni eccezionali e per la crescita rapidissima, avvenuta in sole 24 ore.
Questa espansione straordinaria evidenzia una significativa instabilità magnetica, ma la preoccupazione degli esperti deriva dal fatto che la macchia è situata in una posizione centrale sul disco solare, ed è quindi in grado di indirizzare eventuali eruzioni solari direttamente verso la Terra.
Fonte foto: Instagram earthskyscience
Secondo gli scienziati, l’attività della macchia solare potrebbe generare flare (letteralmente “brillamento”) di classe M o X, i più potenti nella scala di classificazione delle eruzioni solari, che potrebbero provocare tempeste geomagnetiche significative, con aurore polari visibili in aree normalmente non interessate, come l’Europa centrale.
I rischi per la Terra
Sono diverse le conseguenze che eventuali eruzioni solari particolarmente intense potrebbero avere sulle attività umane, a partire dai disturbi alle comunicazioni: le onde radio ad alta frequenza potrebbero difatti essere interrotte, causando problemi nei sistemi di navigazione e comunicazione.
Anche i satelliti potrebbero avere problemi, dato che l’esposizione alle particelle solari potrebbe comprometterne il funzionamento in orbita.
In ultima analisi, sottolineano gli esperti, le tempeste geomagnetiche intense possono generare correnti indotte nelle infrastrutture elettriche, causando blackout o danni agli impianti.
L’ipotesi di un evento di Carrington
Alcuni esperti hanno poi evocato il rischio, seppur remoto, di un evento paragonabile a quello conosciuto come “Evento di Carrington”, ovvero la più potente tempesta geomagnetica mai registrata, avvenuta l’1 settembre 1859.
In quell’occasione, le aurore polari furono visibili fino ai tropici, e le infrastrutture telegrafiche, molto più semplici rispetto ai sistemi odierni, subirono danni significativi. Un evento simile oggi avrebbe ripercussioni ben più gravi, data la nostra dipendenza da tecnologie avanzate.
Anche per questo, gli osservatori solari di tutto il mondo stanno monitorando attentamente l’evoluzione della macchia solare AR3964, nel tentativo di prevedere con maggiore precisione il comportamento del Sole e di allertare così tempestivamente le autorità in caso di rischi.
