Lucugnano, catturava e impiccava gatti randagi perché gli davano fastidio: denunciato un pensionato
Orrore a Lucugnano, in Salento: un pensionato dava la caccia ai gatti randagi e li impiccava. Denunciato, avrebbe affermato che non li sopportava
Una storia terribile ha portato alla denuncia di un pensionato che, a Lucugnano, in Salento, cacciava gatti randagi per poi impiccarli. La giustificazione fornita dall’uomo è sconcertante: a suo dire, torturava i felini solo perché lo infastidivano.
- Lucugnano, pensionato accusato di tortura e impiccagione di gatti
- L’intervento delle Forze dell’Ordine
- Il modus operandi
Lucugnano, pensionato accusato di tortura e impiccagione di gatti
Ha dell’incredibile la triste storia che ha coinvolto diversi gatti randagi di Lucugnano, piccola frazione di Tricase in provincia di Lecce.
Un pensionato, di cui attualmente non si conoscono le generalità, si sarebbe accanito contro gli animali, dando loro la caccia per torturarli.
I fatti si sono svolti a Lucugnano, frazione di Tricase (Lecce)
L’uomo, dopo aver catturato diversi felini, li avrebbe impiccati. La giustificazione fornita è che, secondo il pensionato, i gatti lo infastidivano.
L’intervento delle Forze dell’Ordine
Il pensionato di Lucugnano è stato denunciato con l’accusa di maltrattamento e uccisione di gatti randagi che, nel tempo, sarebbe riuscito a catturare.
Una denuncia che è stata portata avanti dalle guardie zoofile di Agriambiente Lecce, a seguito delle segnalazioni da parte dei concittadini dell’uomo.
Alla denuncia hanno anche collaborato gli agenti della Polizia Locale, allertati anch’essi dalle numerose segnalazioni ricevute da parte dei residenti.
Il modus operandi
Stando ai racconti dei testimoni, il pensionato di Lucugnano avrebbe attirato le sue vittime con dei bocconcini. I gatti, richiamati dal cibo, raggiungevano il giardino dell’uomo, dove però era posizionata una trappola per la cattura.
Una volta intrappolati, i gatti venivano torturati e poi giustiziati: l’uomo aveva l’abitudine di impiccarli utilizzando delle corde.
Al momento, comunque, le Forze dell’Ordine sono ancora al lavoro per arrivare ad una più precisa e accurata ricostruzione dei fatti e per accertare l’effettiva responsabilità del pensionato.
L’accusato rischia la reclusione: in casi come questo, è prevista una pena detentiva che può andare dai tre ai diciotto mesi. Inoltre, è prevista una sanzione pecuniaria che può andare dai 5 ai 30mila euro: queste le pene previste dalla legge italiana per coloro che maltrattano animali innocenti.