,,

Luciana Littizzetto e la lettera a Gasparri: "La legge 194 sull’aborto non si tocca". L'affondo della comica

Luciana Littizzetto ha scritto una lettera al senatore di Forza italia Maurizio Gasparri sulla legge 194, che garantisce il diritto all'aborto

Pubblicato:

Dallo studio di ‘Che tempo che fa’, in occasione della puntata andata in onda domenica 23 ottobre, Luciana Littizzetto ha inviato al senatore Maurizio Gasparri una lettera sul tema della legge 194 sull’aborto.

L’appello di Luciana Littizzetto

Nel passaggio centrale della lettera inviata da Luciana Littizzetto a Maurizio Gasparri, la comica ha affermato: “Lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare. La 194 non è mia, tua, né di destra né di sinistra, la legge 194 è di tutte le donne”.

Luciana Littizzetto ha aggiunto: “La legge 194 è quella che garantisce il diritto all’aborto. E sottolineo: non invita a farlo. È una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge ma se cominci a metterci mano e a svuotarla perde il suo equilibrio e crolla”.

Luciana Littizzetto e la lettera a Gasparri: Fonte foto: ANSA
Luciana Littizzetto a ‘Che Tempo Che Fa’ con Fabio Fazio.

Il disegno di legge presentato da Maurizio Gasparri

A proposito del disegno di legge presentato lo scorso 13 ottobre dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri per riconoscere la capacità giuridica del concepito, Luciana Littizzetto ha dichiarato: “Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio. Non è una quisquiglia. È piuttosto una semplice, affettuosa picconata a un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne“.

Poi, rivolta al senatore, ha detto: “Caro Maurizio che sei maschietto, come fai a sapere meglio di una donna cosa è bene o non è bene fare? È come se un pipistrello volesse insegnare ad un delfino a nuotare. O un cavallo spiegasse a un’anatra come fare per volare”.

Le domande di Luciana Littizzetto

Luciana Littizzetto ha poi rivolto una serie di domande: “La 194 è una legge che allarga i diritti e non li restringe, che non toglie nulla a chi l’aborto non lo vuole fare e concede la possibilità a chi invece non vede altra strada. Chi siamo noi per giudicare una scelta così dolorosa? Come posso sapere io come si sente una donna violentata che porta in grembo il frutto di quello strazio? Come posso sapere io come si sente una donna a cui il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza? Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore? Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare. E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi. Non lo so”.

La chiosa finale di Luciana Littizzetto: “Una cosa, però, la so. So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza”.

Gasparri e Littizzetto Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,