Luca Sommi e il libro "La più bella" sulla Costituzione: l'intervista al conduttore di Accordi e Disaccordi
L'intervista a Luca Sommi, giornalista e conduttore tv, autore del libro "La più bella" dedicato alla Costituzione
Della Costituzione se ne parla spesso, la citiamo tutti. Ma la domanda che ci dovremmo porre è: la conosciamo davvero? Può aiutarci a rispondere (in senso affermativo) a questa domanda il nuovo libro di Luca Sommi, giornalista e critico, che ha pubblicato di recente La più bella – Perché difendere la Costituzione, edito da Baldini + Castoldi. Un libro che diventa il mezzo attraverso il quale la si può comprendere, riscoprire o conoscere: “Per amarla come merita. E per difenderla quando serve”, come recita la quarta di copertina. Luca Sommi è un giornalista e un critico, che si occupa di tematiche molto differenti che spaziano dalla letteratura, all’arte e la politica. Tra i tanti progetti che porta avanti anche la conduzione del talk show Accordi e Disaccordi sul canale Nove. L’intervista che il giornalista ha concesso a Virgilio Notizie.
L’intervista a Luca Sommi sul suo libro “La più bella”
Il suo libro La più bella – Perché difendere la Costituzione, edito da Baldini + Castoldi, ha una protagonista molto particolare: la Costituzione italiana. Si tratta del documento più importante, la legge fondamentale dello Stato, e che sta alla base dell’ordinamento giuridico del nostro Paese. Come mai ha scelto di affrontare proprio questo argomento?
“Perché la Costituzione, per essere difesa e amata, va conosciuta. Il mio libro è un’esortazione a riscoprirne la portata rivoluzionaria. Ricordiamo che il 31 dicembre 1947 eravamo sudditi, ossia persone alle quali viene concesso un diritto dal sovrano, mentre il primo gennaio 1948 siamo diventati cittadini, ossia persone che hanno questi diritti riconosciuti dalla Costituzione e tutelati, come se questi diritti, il diritto alla giustizia, alla libertà, all’uguaglianza, fossero diritti presenti in natura che la Costituzione si limita a riconoscere. Per questo credo in questo momento storico fosse necessario un libro che esortasse a riprendere in mano la Costituzione”.
In che modo ritiene che la Costituzione debba essere difesa?
“La Costituzione può essere difesa solo conoscendola e sapendo che è costruita in modo perfetto che è stata un miracolo dell’Assemblea costituente, Assemblea nella quale erano presenti tutti: laici, cattolici, monarchici, repubblicani, socialisti, liberali, comunisti. E hanno fatto quella cosa che dovrebbe fare la politica: la concertazione. Ognuno ha sottratto qualcuna delle sue istanze e così si è arrivati a questo documento fondamentale”.
Ciclicamente vengono pensate e immaginate delle modifiche a questo documento: secondo lei andrebbe aggiornato? E se sì, in che modo?
“La Costituzione prevede essa stessa di essere modificata con un iter procedurale molto lungo e quindi lo prevede lei stessa. È stata modificata tante volte nel corso degli anni ma raramente è stata attaccata come lo si sta facendo adesso, ossia andando a snaturare la sua struttura portante e quindi non credo che la Costituzione vada cambiata, la Costituzione va semplicemente applicata perché contiene già tutto del nostro vivere sociale”.
Proprio in questi giorni si sta parlando della riforma costituzionale della magistratura, il disegno di legge costituzionale, infatti, ha incassato il via libera del Consiglio dei ministri. Lei cosa ne pensa?
“Ricordiamo che alcuni anni fa siamo stati chiamati a un referendum nel quale è stata bocciata la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici. Sì, io sono molto contrario a questa cosa perché io credo che un magistrato debba avere entrambe le culture: la cultura requirente e la cultura giudicante. Con la separazione, che non cambia niente nella vita dei cittadini, invece avremo dei giudici che faranno tutta la vita i giudici, ossia diventeranno dei semidei, e dei pubblici ministeri che faranno tutta la vita i pubblici ministeri e diventeranno dei veri e propri detective. Falcone e Borsellino sono stati sia giudici sia pubblici ministeri, questo servirebbe da esempio per dire che questa separazione delle carriere non s’ha da fare“.
Qual è il suo articolo preferito della Costituzione, se ne ha uno, e perché?
“Il mio articolo preferito è il numero 3, quello che dice che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, hanno pari dignità sociale senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di orientamento politico, di condizioni personali e sociali. È quello che ci dice che siamo tutti uguali: la Costituzione vuole che tutti partiamo dallo stesso punto di partenza, se noi siamo della famiglia più ricca o più povera per la Costituzione non c’è differenza, vuole che tutti abbiamo le stesse opportunità per ambire alle nostre ambizioni. E poi prosegue dicendo che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di carattere sociale ed economico che di fatto impediscono il pieno sviluppo della persona umana, è compito della Repubblica togliere gli ostacoli di carattere economico, aiutare coloro che non ce la fanno: è l’unico articolo in cui si esorta qualcuno a fare qualcosa, in questo caso è la Costituzione che esorta la Repubblica a intervenire sulla vita dei cittadini”.
Il libro di Luca Sommi è acquistabile anche su Amazon
E, parlando di politici e di politica, chi si occupa della cosa pubblica – secondo lei – la conosce abbastanza bene? E la sta “proteggendo” abbastanza?
“La politica dovrebbe avere come faro la Costituzione, purtroppo non ce l’ha, non la applica e raramente la difende”.
Ritiene che il suo libro possa colmare un vuoto e possa essere strumento per comprendere meglio i principi che stanno alla base della nostra democrazia e della nostra libertà?
“No, il mio libro non vuole colmare nulla se non il desiderio di riprendere in mano la Costituzione”.
Libri, televisione, social. Ma anche politica e arte. Lei fa tantissime cose e i suoi interessi spaziano in ambiti molto differenti. Quindi, le chiedo, chi è Luca Sommi? E in quale “pelle si sente più a suo agio”?
“Io mi occupo di letteratura, di arte e di politica. Lo faccio in televisione, lo faccio sui social, cerco di essere un giornalista moderno che sa usare un linguaggio crossmediale ossia quello video, quello scritto, quello radiofonico”.
Chi è Luca Sommi
Luca Sommi è un giornalista e un critico che si occupa di argomenti diversi, articolando la sua presenza in luoghi e piattaforme differenti.
Tratta letteratura, arte e politica. Il suo curriculum è davvero ricco e spazia dall’ambito formativo, basti sapere che insegna Linguaggi del giornalismo all’Università degli Studi di Parma e tiene un corso sul racconto d’arte e letterario alla Scuola Holden di Torino, alla scrittura e alla cura mostre. Ma non solo.
Tra i suoi libri si possono ricordare: La bellezza – Istruzioni per l’uso, Il cammin di nostra vita – Viaggio nelle Divina Commedia e Autobiografia bugiarda di Paolo Villaggio e Luca Sommi. L’ultimo lavoro in questo ambito è La più bella – Perché difendere la Costituzione. Tra le mostre che ha curato, invece, vi è anche la grande esposizione dedicata a Correggio e datata 2008.
Inoltre, ha ideato e diretto la rivista culturale I fiori del male.
Non mancano la televisione e i giornali nel suo ricco percorso professionale. In particolare, scrive di cultura e politica su Il Fatto Quotidiano, ma è anche un autore televisivo che ha collaborato a programmi per la Rai e La7 e oggi lavora per la piattaforma Loft e per il canale Nove. Lì conduce il talk show Accordi e Disaccordi, a cui partecipano Marco Travaglio e Andrea Scanzi.
Lo si può seguire su Instagram, su YouTube, oppure incontrare nel corso delle varie presentazioni che sta tenendo in giro per l’Italia.