Long Covid, ne soffre un ex positivo su tre: quali sono i sintomi
Un paziente su tre che ha avuto il coronavirus soffre dei sintomi del long Covid a distanza di due mesi, anche se era asintomatico durante l'infezione
Si torna a parlare di long Covid, ovvero dei sintomi causati dal coronavirus che si manifestano molto tempo dopo il contagio. Un nuovo studio condotto dall’università della California rileva che ne è colpito ben un terzo dei pazienti. I disturbi si manifesterebbero dopo due mesi dall’infezione, anche tra gli ex positivi che prima erano asintomatici. Se i dati della ricerca dovessero essere confermati su campioni più numerosi della popolazione, dunque, sarebbe molto difficile identificare chi è più a rischio di sviluppare questo quadro clinico.
In seguito alle analisi condotte su più di 1.400 persone che avevano contratto il coronavirus, riporta Il Messaggero, è emerso che il 27% dei pazienti ha iniziato ad avere effetti a lungo termine del Covid di varia entità. Il 32% non aveva avuto sintomi durante il periodo di positività.
Lo studio, pubblicato su MedRxiv e in attesa di revisione da parte della comunità scientifica, è il primo sul long Covid che prende in considerazione esclusivamente i pazienti contagiati ma che non erano mai stati ospedalizzati.
Quali sono i sintomi del long Covid e quali pazienti sono più colpiti
Questi i sintomi più frequenti, mediamente emersi a distanza di 62 giorni dalla negativizzazione: mal di schiena, stanchezza, insonnia, problemi gastrointestinali, tachicardia, mal di testa. A esserne colpiti anche i bambini, e fasce della popolazione altamente eterogenee.
Il dottor David Putrino, direttore del Centro di riabilitazione del Mount Sinai Health System di New York ha reso noto che anche nell’ospedale newyorkese è stata rilevata la stessa tendenza, come riporta Il Messaggero.
Long Covid, l’allarme dell’Oms in Europa: “Deve essere una priorità”
Il long Covid, ovvero gli effetti a lungo termine del Sars-Cov-2, sono noti da tempo all’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche se sono in corso molte ricerche per definire meglio questo quadro clinico. Il direttore regionale Oms dell’Europa, Hans Kluge, ha dichiarato in conferenza stampa che questa patologia deve essere la priorità delle autorità sanitarie.
Il fenomeno è tenuto sotto monitoraggio da parte dell’Oms in tutto il continente, e si stima che una persona contagiata su dieci riferisca al personale sanitario di avere sintomi riconducibili al long Covid a distanza di 12 settimane dall’infezione da coronavirus.