Scoppia il caso vaccino. Sala: "Da Gallera affermazioni ridicole"
Tensioni tra Regione Lombardia e Comune di Milano sulla fornitura dei vaccini anti-influenza
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato degli attriti tra lui e l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. Come riporta l’Ansa, Sala ha affermato: “Da Gallera non mi sento tutelato come cittadino lombardo nel suo ruolo”.
“Le affermazioni di Gallera sfiorano il ridicolo, anzi sono ridicole“, ha chiosato Sala. “Le fa uno che ha fatto politica senza che nessuno se ne accorgesse per un sacco di anni, nel momento in cui ha avuto visibilità mediatica ha pensato di candidarsi per fare il sindaco nel mezzo di una pandemia”.
Scoppia il caso vaccino, attriti tra Regione Lombardia e Comune di Milano
La vicenda sarebbe nata da un post di protesta della vicesindaca e assessora alla Sicurezza Anna Scavuzzo, che su Facebook ha scritto: “La Regione Lombardia non dà i vaccini al Comune di Milano“. La sua indignazione è esplosa dopo aver appreso da una mail al Comune in cui si specifica che le dosi di vaccino antinfluenzale non saranno disponibili per “convenzioni extra categorie” fragili, come i dipendenti del Comune.
La replica di Gallera
A questo post di accusa, Gallera ha replicato a sua volta: “È triste che la vicesindaca pieghi la sua carica istituzionale a una polemica ingiustificata e strumentale” perché la Regione “coprirà gratuitamente” con il vaccino, come fanno tutte le altre, “le fasce target della popolazione” stabilite dal ministero della Salute.
Gallera ha precisato che la Regione ha acquistato “l’80% delle dosi in più rispetto allo scorso anno che ci permetteranno di vaccinare in tempi utili le persone fragili” e chi necessita del vaccino, mentre per gli altri cittadini “il problema dell’approvvigionamento è nazionale“.
Quanto alle parole di Sala, Gallera ha scritto su Facebook: “Ritengo una vergogna assoluta fare campagna elettorale sulla salute dei più fragili”. L’assessore ha aggiunto: “Capisco che vedere crollare la propria immagine di uomo del fare e di successo sia molto doloroso, al punto di decidere di non ricandidarsi per paura di perdere le elezioni, ma in un momento ancora critico e delicato per la salute dei nostri concittadini sarebbe necessaria una costruttiva collaborazione istituzionale tuttavia non la si può pretendere da chi nella vita non ha mai agito con ‘spirito di servizio’ ma solo per vanità e ambizione personale”.