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Lockdown leggero, vaccini, varianti: l'allarme di Zaia

Mentre si valuta di estendere la zona arancione a tutta Italia, il governatore del Veneto Luca Zaia lancia l'allarme sulle dosi di vaccino

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si valuta in queste ore l’ipotesi di estendere la zona arancione a tutta Italia: una sorta di “lockdown leggero“, per contenere l’epidemia di Covid-19 anche in relazione al peggioramento dei dati del monitoraggio settimanale. Una soluzione proposta dal governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, e accolta con favore anche da altri governatori, che vedono nella zona arancione un buon compromesso per evitare una chiusura totale generalizzata.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in un’intervista del Corriere della Sera, si dice “solidale” ad adottare questa soluzione, sebbene la situazione nella sua regione non sia critica: “Dal primo gennaio il Veneto è tutti i giorni in calo, al 31 dicembre avevamo 3.400 letti occupati e ora siamo a 1.300. Abbiamo svuotato le terapie intensive”.

Vaccini e varianti, la posizione di Zaia

Ma a preoccupare il governatore è il dilagare delle nuove varianti, che sono più contagiose e potrebbero quindi provocare un drastico peggioramento dei fattori: “Qui abbiamo 17 varianti e quella inglese pesa per il 17%. Sono stato contestato per aver chiuso la scuola, ma è stata la mia salvezza. Ora vedo colleghi che hanno riaperto e devono richiudere”, ha detto.

Zaia è uno dei governatori che spingono per l’acquisto autonomo del vaccino da parte delle Regioni, a due condizioni: “Che ci sia qualcuno che ha i vaccini veri” per evitare le truffe “e che l’Aifa autorizzi l’acquisto”.

Per Zaia è necessario dare una nuova spinta alla campagna vaccinale: “Con queste quantità e questi ritmi riusciremo a vaccinare tutti gli italiani nel giro di tre o quattro anni“.

Governo Draghi, cosa ne pensa Zaia

Sul neo-premier Mario Draghi, Zaia ha espresso parole di sostegno: “Draghi, che ho conosciuto quando io ero ministro e lui governatore della Banca d’Italia, è una figura di grande standing internazionale, il che in questa fase sarà cruciale per trattare con l’Europa e con il mondo. Ha tutte le potenzialità per rilanciare l’economia e l’occupazione e fare in modo che l’Italia sui vaccini possa correre molto di più”.

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Un anno di Covid: a che punto siamo tra vaccini e terapie Fonte foto: ANSA
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