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Ipotesi lockdown, Cts timoroso: "Rischiamo una rivolta armata"

Ranieri Guerra, membro del Cts e direttore aggiunto dell'Oms, ha detto che un lockdown causerebbe "una rivolta armata"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il coprifuoco sì, il lockdown no. Il rischio di una chiusura totale potrebbe addirittura portare a una “rivolta armata“. Lo ha detto Ranieri Guerra, rappresentante dell’Oms nel Comitato tecnico scientifico, in un’intervista concessa al Fatto Quotidiano. Secondo lui, il coprifuoco notturno è “un palliativo per non chiudere tutto, per limitare l’utilizzo di alcol e altre sostanze che rilassano i freni inibitori esponendo a rischi i giovani”. Ma nessuno sarebbe pronto ad accettare un’altra chiusura generalizzata: “Le persone sono state sfinite dai tre mesi di lockdown“.

Covid, lockdown da evitare: “In aumento suicidi tra i giovani”

Ranieri Guerra ha analizzato l’aumento dei contagi, evidenziando le criticità dell’estate: “Purtroppo si è abbassata troppo la guardia, incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano”.

Da una parte il rischio sanitario, dall’altro il malessere psicologico: “Ora – ha sottolineato Guerra – si deve fare una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli. Come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, l’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche”.

Per quel che riguarda le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il direttore aggiunto dell’Oms ha spiegato che il premier “ha ragione quando dice che non è l’Italia di marzo quella di oggi. La capacità di decidere per aree e territori sarà sempre più fondamentale”.

Covid, gli elementi a rischio secondo Guerra: dai trasporti alla scuola

Per quel che riguarda i temi centrali contro la pandemia, Guerra ne ha individuati tre: il trasporto pubblico, i medici di base e le scuole.

Sui medici di base, l’esperto ha detto che “andrebbero inseriti maggiormente nel sistema di risposta”. Sulla scuola, invece, ha invocato investimenti “oltre che in sicurezza anche su nuovi programmi per i giovani adulti, in modo da evitare di avere in futuro altri terrapiattisti“.

Covid, i tempi del vaccino: parla Guerra

Infine, sul vaccino, Ranieri Guerra ha spiegato che “le tempistiche sono allo stato ancora solo stimabili, non certe. Per fine 2020, se tutto fila liscio, avremo la conclusione di uno o più processi regolatori delle agenzie europea e americana del farmaco”.

Questo, però, secondo Guerra “non significa che avremo le dosi disponibili. Nel primo trimestre del 2021 la sfida colossale sarà di natura industriale e logistica per la produzione e la distribuzione del vaccino”.

Covid, 10 punti per evitare il lockdown: i consigli della scienza Fonte foto: Ansa
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