Locale di Firenze accusato di razzismo perché al karaoke non si canta in napoletano: la risposta del titolare
Studente accusa di razzismo il Red Garter, storico locale di Firenze, per non aver potuto cantare in napoletano al karaoke: la replica del titolare
Pasquale Abbatiello, studente di 26 anni, ha accusato di razzismo un locale storico di Firenze, il Red Garter, perché a Capodanno gli sarebbe stato negato di esibirsi al karaoke con una canzone in napoletano. Il titolare del pub, Riccardo Tarantoli, ha negato le accuse, spiegando che la regola del locale prevede che si canti una sola canzone, ma il 26enne sostiene che non si era ancora esibito.
- Il karaoke e il divieto di cantare in napoletano
- L'accusa di razzismo al Red Garter di Firenze
- La risposta del titolare
- L'accusa di discriminazione
Il karaoke e il divieto di cantare in napoletano
A denunciare l’episodio, avvenuto nella notte di Capodanno, è stato un 26enne dottorando in Diritto Amministrativo, Pasquale Abbatiello, di Benevento.
Al Red Garter, noto locale fiorentino, lo studente ha denunciato che gli è stato impedito di cantare una canzone in napoletano durante una sessione di karaoke.
L’accusa di razzismo al Red Garter di Firenze
Il brano in questione si intitola “Tu si a fine do munno” di Angelo Famao, canzone che pur non essendo totalmente in napoletano presenta parti in dialetto.
Il giovane ha interpretato il rifiuto come un gesto di discriminazione culturale, dichiarando di non aspettarsi un trattamento simile, giudicando la situazione offensiva nei confronti della sua cultura e delle sue radici.
La risposta del titolare
A intervenire sulla questione è il titolare Riccardo Tarantoli, che oltre a gestire lo storico locale di Firenze ha anche la carica di presidente di SILB Confcommercio Firenze-Arezzo, l’associazione dei locali da ballo.
“Nel nostro locale, chi partecipa al karaoke può cantare una sola canzone”, ha specificato Tarantoli, affermando quindi che Abbatiello non ha potuto cantare perché lo avrebbe già fatto in precedenza.
La versione viene però confutata dallo stesso Abbatiello e da diverse recensioni successive, le quali alimentano l’ipotesi di un atteggiamento razzista da parte dello staff. Il 26enne, in particolare, afferma che al momento del rifiuto non si era ancora esibito.
L’accusa di discriminazione
“Se il karaoke è libero, si può tornare a esibirsi, ma solo se c’è ancora tempo a disposizione – ha chiarito Tarantoli -. La regola è questa, ed è stata applicata anche in questo caso. Non solleviamo nessuna discriminazione”.
Il Red Garter ha 62 anni di storia: fondato da un americano, John Francis Correa, ha celebrato alcuni anni fa il cinquantennale con un ospite che, secondo il titolare, dovrebbe chiudere la questione.
“Abbiamo organizzato un concerto gratuito in piazza Poggi con Edoardo Bennato: un napoletano più napoletano di lui chi c’è?”, si è domandato.
Alcuni video pubblicati sui social dal locale, inoltre, sembrano corroborare la versione del titolare. Uno su tutti, quello su Instagram in cui i clienti del Red Garter cantano festosi “O’ surdato ‘nnammurato“, fra i più celebri brani della tradizione napoletana.