Lo studente del gesto della pistola a Giorgia Meloni in Senato verso la sospensione: minacce al suo liceo
Studente verso la sospensione per 14 giorni dopo il gesto della pistola in Senato verso Meloni, ma non si placano le critiche verso il liceo
Continua a far discutere il gesto dello studente del liceo Righi di Roma che ha simulato di puntare una pistola contro la premier Giorgia Meloni in Senato. Il 17enne va verso la sospensione di 14 giorni, ma contro la scuola piovono pesanti insulti e minacce.
Studente verso la sospensione
Dopo le ore frenetiche in seguito al gesto della pistola contro la premier Meloni in Senato, lo studente 17enne protagonista del fattaccio è stato richiamato all’ordine. Già rimproverato in Parlamento, ora seguirà la quasi certa sospensione per il giovane.
Secondo quanto emerge, infatti, il liceo Righi starebbe valutando lo stop per lo studente, con tanto di Consiglio di Istituto urgente convocato per mercoledì 20 alle 17 per discutere sul da farsi.
I professori, insieme alla dirigente scolastica, sono pronti a emettere la sospensione per il giovane per 14 giorni, con i fatti che hanno profondamente colpito l’intero liceo che è in vetta alle classifiche Eduscopio sulle migliori scuole della Capitale.
II consiglio di classe che dovrà pronunciarsi su una eventuale sanzione a carico del 17enne di terza liceo si terrà lunedì 25 marzo.
Le minacce alla scuola
Una situazione inaspettata, che ha provocato imbarazzo al Righi. E ad avvertire ancor di più l’amarezza per l’accaduto è la preside Cinzia Giacomobono.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni
La dirigente nelle ore successive al fatto ha evitato il faccia a faccia con lo studente, richiamando invece i genitori del ragazzo che si sono detti a loro volta dispiaciuti. Ma mentre il ragazzo sembra non essersi reso conto della gravità del gesto, la preside ha avuto una brutta sorpresa.
Aprendo la posta elettronica, infatti, sono arrivate mail con attacchi diretti, inviate all’indirizzo istituzionale della scuola da sconosciuti, con toni duri e minacciosi. “Come li formate questi ragazzi, vergogna!” l’accusa alla scuola, che fino a poche ore fa valutava di rivolgersi ai carabinieri.
Le scuse dello studente
E quelle arrivate al Righi non sono le uniche minacce piovute dopo il fatto avvenuto in Senato. Infatti anche ai ragazzi di Ludus sono arrivate minacce via mail, con alcuni utenti che gli hanno scritto “Vermi“.
Intanto, intervistato da La Repubblica, il 17enne ha svelato di aver scritto una lettera di scuse alla premier alla quale, però, ha ribadito che il suo gesto della pistola non voleva essere una minaccia né tantomeno rivolto verso Meloni.
“Era verso l’alto, le immagini e la prospettiva possono ingannare. Non ce l’ho con lei in particolare: questo non è un governo di santi e di bravi. E in Aula c’erano anche altri politici che in passato non hanno certo fatto il bene di studenti e cittadini” ha ricordato.
Poi ha sottolineato: “Se avessi fatto il gesto del pugno chiuso forse tutto questo casino non sarebbe successo. Mi scuso, ma il dissenso nei confronti di questo governo e di questa classe politica rimane”.