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Lo chef milanese Riccardo Zebro trovato morto nel suo appartamento di New York: lavorava nel West Village

Riccardo Zebro è stato trovato morto nel suo appartamento di New York. Ignote al momento le cause del decesso. La morte di Zerbo ha suscitato un moto di commozione e cordoglio

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Il 34enne Riccardo Zebro è stato trovato morto nel suo appartamento di New York. Il giovane era uno chef molto conosciuto e stimato nella Grande Mela. Alcuni anni fa aveva conquistato una grande fama perché Robert De Niro aveva molto apprezzato la sua cucina e gli aveva concesso un selfie.

Riccardo Zebro è morto a New York

Riccardo Zebro è stato trovato morto nella notte tra il 15 e il 16 agosto. Non si conoscono ancora le cause relative al decesso.

Da quanto si apprende dalla stampa statunitense al momento non ci sarebbero indagini in corso, ma non si escludono cambi di rotta con l’emergere di nuovi elementi.

Riccardo Zebro era originario di Cassina De’ Pecchi, comune alle porte di Milano, e sarebbe tornato in patria a breve per le vacanze. C’è dolore e sgomento nella piccola comunità lombarda.

Il giovane era a New York dal 2016. Dopo avere mosso i primi passi in ristoranti di livello a Milano, Zebro aveva deciso di spostarsi all’estero.

La sua prima esperienza fuori dall’Italia è stata in un resort alle Bermuda. Poi il lavoro l’ha portato in un noto ristorante di New York: il Sant Ambroeus West Village, realtà internazionale dal cuore lombardo.

L’avventura del Sant Ambreus è partita nel 1936 dall’idea di due pasticcieri che aprirono un caffè a pochi passi dal Teatro La Scala.

Quando Riccardo Zebro cucinò per Robert De Niro

Fra i fan della cucina di Riccardo Zebro, c’era anche Robert De Niro: i due sono stati immortalati in una foto ricordo nel 2018.

Il cordoglio per la morte di Riccardo Zebro

L’edizione milanese de La Repubblica riporta il cordoglio di chi ha conosciuto Riccardo Zebro.

Il giornalista ed editore Paolo Lovari lo ricorda come “persona di una umanità impressionante, un grande chef”.

Il noto food blogger Simone Gusto soffre “per la perdita di un grande chef e amico conosciuto nella grande Mela”.

“Tutti gli volevano bene, si capiva che aveva stoffa. Era sì un gran bravo ragazzo, ma anche un gran lavoratore, un cuoco italiano di quelli autentici, e che rappresentava come si deve la vera cucina italiana. Lascia un vuoto grandissimo”, dice Roberto Di Pinto, chef paton del Sine in viale Umbria.

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