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Lite tra Virzì e Ramazzotti: sputi, botte e minacce di morte, il racconto dei testimoni al ristorante di Roma

Nuovi elementi sull'ormai famosa lite al ristorante tra il regista Paolo Virzì e la sua ex moglie, l'attrice Micaela Ramazzotti: il racconto dei testimoni

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

L’inchiesta sulla lite scoppiata tra Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti è finita in archivio. Dopo il regista, anche l’attrice ha ritirato la querela nei confronti del suo ex. Nelle ultime ore, intanto, è spuntato il racconto di alcuni testimoni su quanto avvenuto in un ristorante di Roma il 20 giugno.

Cosa è successo durante la lite tra Virzì e Ramazzotti

L’inchiesta per violenza privata e lesioni sulla lite tra Virzì e Ramazzotti del 20 giugno scorso è stata archiviata. Gli approfondimenti dei carabinieri, coordinati dalla pm Barbara Trotta, hanno ricostruito quanto avvenuto durante lo scontro, durato 30 minuti, a cui hanno perso parte anche la figlia maggiorenne del regista, Ottavia, e il nuovo compagno dell’attrice, il trainer Claudio Pallitto.

La ricostruzione dei fatti è riportata dal Corriere della Sera: tutto sarebbe partito da una battuta di Ottavia nei confronti di Micaela Ramazzotti, che ha denunciato che “Paolo Virzì le sputava addosso e la insultava con epiteti quali ‘brutta me…, mi…a‘”. La stessa Ramazzotti ha riferito che per almeno due volte ha preso il cellulare a Ottavia scagliandolo a terra.


Micaela Ramazzotti e il nuovo compagno, Claudio Pallitto

Una testimone, la signora N.V.E., ha raccontato di aver visto una “donna con il vestito a fiori (Ramazzotti, ndr)” colpire “l’altra (Ottavia Virzì, ndr) alla testa e al volto mentre un altro uomo sui 50 anni (Paolo Virzì, ndr) cercava di separarle”.

I carabinieri hanno annotato, inoltre, che “Ramazzotti strappava gli occhiali a Virzì gettandoli in strada”.

Come raccontato dal proprietario del locale, le due donne si sarebbero scambiate schiaffi “mentre la più giovane effettuava anche riprese con il cellulare”.

Ottavia Virzì si sarebbe poi barricata in bagno per tentare di sottrarsi all’aggressione. Micaela Ramazzotti avrebbe colpito a pugni la porta gridandole: “Hai paura vero?”. Tra le due, si legge ancora sul Corriere della Sera, sarebbero corse anche minacce di morte.

Virzì ha allegato alla querela (poi ritirata) alcune foto che mostrano “una ferita sulla mano di Ottavia, la maglietta di lei strappata, un graffio sulla spalla di Ottavia, graffi sulla testa di Virzì”.

Micaela Ramazzotti, da par suo, ha denunciato graffi al braccio e al collo.

L’annotazione del pm dell’inchiesta sulla lite tra Virzì e Ramazzotti

A proposito della lite Virzì-Ramazzotti, la pm titolare dell’inchiesta ha annotato che “chi è aggredito … non è tenuto a calibrare l’intensità della reazione finalizzata a indurre la cessazione della avversa condotta lesiva, salva l’ipotesi di eventuale manifesta sproporzione della reazione”.

Il commento di Micaela Ramazzotti

Gli avvocati Annamaria Bernardini De Pace e David Leggi hanno fatto sapere che “Micaela Ramazzotti non presenterà opposizione alle determinazioni del pm e ha provveduto a rimettere la querela al tempo sporta contro Virzì. La decisione è stata assunta a tutela della serenità e a protezione dei propri figli, soprattutto nel delicato momento in cui le iniziative intraprese in tal senso sembrano dare i risultati sperati”.

Fonte foto: IPA

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