Lite tra Renzi e Giuli al Senato, leader Iv contro la "supercazzola" del ministro: il video del duello
Scontro totale in Senato tra Renzi e il ministro Giuli sulla nomina di Fabio Tagliaferri alla presidenza di Ales, società in house del ministero
Scontro aperto e scintille tra Matteo Renzi, leader di Italia Viva, e il ministro della Cultura Alessandro Giuli, durante il question time di giovedì 10 ottobre al Senato. Al centro della disputa la nomina di Fabio Tagliaferri alla presidenza di Ales, una società in house del ministero della Cultura.
Renzi attacca il ministro Giuli
Renzi ha sollevato dubbi sulla legittimità della scelta del Ministero, criticando il curriculum di Tagliaferri e definendolo “impresentabile”. Secondo l’ex premier, la nomina non sarebbe avvenuta per merito, ma per “amichettismo”, una pratica che, a detta sua, contraddistingue le nomine fatte dal Governo.
Questo ha spinto Renzi a chiedere chiarimenti su come si fosse arrivati a scegliere una persona con un’esperienza più legata all’autonoleggio che alla gestione culturale.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, durante il question time in Senato del 10 ottobre
Prima di affrontare la questione centrale, Renzi ha ironizzato sul discorso programmatico pronunciato da Giuli nei giorni precedenti alla Camera, definendolo una “supercazzola”.
Lo scontro in Senato
Giuli ha risposto immediatamente con sarcasmo, dicendo: “Prometto da oggi che farò del mio meglio per adeguare il mio eloquio alle capacità cognitive del senatore Renzi”.
Questa battuta ha acceso i toni, con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, costretto a intervenire per riportare l’ordine e consentire a Giuli di continuare.
Nella replica, Renzi ha continuato a pungere il ministro, commentando che Giuli tremava durante l’intervento, insinuando che fosse a disagio. Renzi ha poi criticato Giuli per aver nominato Antonella Manzione, ex capo dei Vigili urbani di Firenze, durante il suo intervento, definendo offensivo il riferimento alla sua ex collaboratrice.
L’ipotesi esposto in Procura
Il confronto si è concluso con un affondo finale di Renzi, che ha minacciato di rivolgersi alla Procura se non verranno fornite risposte entro una settimana sulla gestione della nomina di Tagliaferri.
L’ex premier ha inoltre criticato il passato di Giuli e il suo legame con Vladimir Putin, dichiarando che Italia Viva non avrebbe preso lezioni da chi aveva espresso apprezzamenti per il leader russo.