Liliana Segre pessimista sulla memoria dell'Olocausto: la Shoah "ridotta a una frase nei libri di storia"
Liliana Segre teme che la Shoah venga "ridotta a una frase nei libri di storia". Le parole della senatrice a proposito della memoria dell'Olocausto
La Shoah? Verrà “ridotta a una frase nei libri di storia“. Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ha confidato in una recente intervista di non essere ottimista riguardo il futuro della memoria legata all’Olocausto. La senatrice a vita ha spiegato come, dal suo punto di vista, una volta morti gli ultimi superstiti e finita la generazione dei figli e dei nipoti di questi ultimi, una delle più gravi tragedie della storia dell’umanità diventerà solo un freddo aneddoto insegnato tra i banchi di scuola.
- Liliana Segre e la Shoah: le parole sulla memoria dell'Olocausto
- Gli attacchi social
- Chi è Liliana Segre
Liliana Segre e la Shoah: le parole sulla memoria dell’Olocausto
“Io sono di natura pessimista e questo certamente non aiuta in questo mio giudizio”, ha esordito Segre nel corso di un’intervista con Marco Vigevani, presidente del comitato eventi del Memoriale della Shoah.
“Ma sono così sicura dentro di me – prosegue – che una volta spariti, e ormai manca poco, gli ultimissimi superstiti e quando sarà finita la generazione dei figli dei superstiti, e dei nipoti forse, man mano che il tempo passerà, sia per la questione di come è stato finora sia per le falsità che verranno dette (…), la Shoah sarà ridotta a una frase nei libri di storia“.
Fonte foto: ANSA
Il timore di Segre, 94 anni, è che possa accadere qualcosa di simile a 1984, il capolavoro letterario di George Orwell, “in cui vengono riscritti i libri e tutte le generazioni sanno quello che il governo vuole che si sappia”.
Gli attacchi social
Le parole della sopravvissuta ai campi di concentramento arrivano in un momento – l’ennesimo – caratterizzato da continui attacchi via social nei suoi confronti, visto anche l’imminente Giorno della Memoria (il prossimo 27 gennaio).
Nell’ultimo periodo diverse sale cinematografiche hanno pianificato la proiezione di “Liliana“, il documentario diretto dal regista Ruggero Gabbai e incentrato sulla vita della senatrice.
Negli ultimi giorni è trapelata la notizia secondo cui Segre sarebbe stata talmente “provata” dalla marea di insulti social per le proiezioni dell’opera, da decidere di rinunciare a partecipare a una iniziativa al Memoriale della Shoah di Milano.
Chi è Liliana Segre
Liliana Segre è una senatrice a vita italiana, sopravvissuta all’Olocausto e simbolo della memoria storica di questo evento. Nata a Milano nel 1930 in una famiglia ebraica, venne deportata ad Auschwitz-Birkenau nel 1944, all’età di 13 anni, dopo l’emanazione delle leggi razziali fasciste e la perdita della cittadinanza italiana.
Unica superstite della sua famiglia, è stata liberata nel 1945. Per molti anni ha mantenuto il silenzio sul suo passato, ma dagli anni Novanta ha iniziato a raccontare la sua storia nelle scuole e in eventi pubblici, diventando un pilastro della testimonianza contro l’odio e l’indifferenza.
Nel 2018 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in riconoscimento del suo impegno civile.
