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Liliana Resinovich, omicidio o suicidio? Quali sono le piste e le ipotesi sulla sua morte

Continua il giallo sulla morte di Liliana Resinovich: quali sono le piste e le ipotesi più accreditate

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il giallo di Liliana Resinovich, scomparsa da casa sua lo scorso 14 dicembre e ritrovata morta il 5 gennaio, continua a riservare sorprese. Sono molti i punti oscuri della vicenda, su tutti non è ancora chiaro se si sia trattato di un omicidio oppure di un suicidio. I risultati dell’autopsia, infatti, hanno aperto nuovi scenari.

Liliana Resinovich, omicidio o suicidio? Cosa sappiamo

Prima di tutto, bisogna partire dai fatti accertati: il corpo di Liliana Resinovich è stato ritrovato il 5 gennaio e poi riconosciuto l’11 gennaio. Il luogo del ritrovamento è una zona boschiva vicino all’ex ospedale psichiatrico a Trieste.

Un altro elemento degno di nota è che il cadavere di Liliana Resinovich è stato trovato in posizione fetale all’interno di un paio di sacchi neri della spazzatura, aperti, con la testa infilata in due buste di nylon chiuse sul collo.

Liliana Resinovich, la pista del suicidio

Sebbene le circostanze del ritrovamento del corpo della donna abbiano fin da subito fatto pensare a un omicidio, una nuova ricostruzione proposta dagli investigatori prenderebbe in considerazione la pista del suicidio.

Stando a questa pista, la 62enne avrebbe preso alcuni farmaci, poi sarebbe entrata con i piedi in un sacco nero e ne avrebbe infilato un altro sul capo, si sarebbe così stesa a terra. In seguito, avrebbe messo sulla testa le buste di nylon stringendole al collo in modo da togliere l’ossigeno e perdere coscienza, per poi lasciarsi andare alla morte.

L’ipotesi del suicidio sarebbe avvallata anche dall’autopsia, secondo cui non sarebbero emersi segni di violenza, come si legge sul Corriere della Sera. Sul cadavere, infatti, non sarebbero presenti prove di accoltellamento, strangolamento o strozzamento.

ResinovichFonte foto: ANSA
Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, la pista dell’omicidio

L’altra pista al vaglio degli inquirenti è quella dell’omicidio. Al centro del delitto, in questo caso, potrebbe esserci la pista di un triangolo amoroso.

Il marito della vittima Sebastiano Visintin, fotografo 72enne in pensione, non era al corrente della frequentazione tra Liliana Resinovich e l’amico Claudio Sterpin. Proprio il triangolo che si sarebbe venuto a creare, secondo alcune ipotesi, potrebbe aver innescato il femminicidio.

La Procura di Trieste, dal canto suo, ha ammesso che “non si può privilegiare l’omicidio rispetto al suicidio”.

Liliana Resinovich, le ipotesi omicidio-suicidio a confronto

Il marito di Resinovich, Sebastiano Visintin, aveva inizialmente escluso il suicidio per poi dirsi possibilista in merito, soprattutto alla luce della frequentazione della donna con il suo ex Claudio Sterpin.

“Ci sono persone che reputavo amiche e che ora non vogliono più stringermi la mano, ma un domani mi dovranno chiedere scusa”, ha fatto sapere il marito di Liliana Resinovich. “Anche il fratello di Lilly non mi parla più, sta tenendo un atteggiamento che non capisco, eppure pochi giorni dopo la scomparsa di mia moglie, gli avevo aperto le porte di casa facendogli vedere gli effetti personali della sorella, senza nascondere nulla”.

Claudio Sterpin, l’amico della donna trovata morta, ha invece escluso “assolutamente” il suicidio. L’82enne, in una dichiarazione rilasciata all’emittente locale TeleQuattro, non ha lasciato adito a dubbi in merito.

Marito e presunto amante, così, hanno opinioni nettamente contrarie sulla morte di Liliana Resinovich: il primo pensa più al suicidio, il secondo propende per l’ipotesi omicidio. Saranno ora ulteriori accertamenti delle forze dell’ordine a stabilire le vere cause della morte della donna.

Liliana Resinovich Fonte foto: ANSA
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