Leva militare obbligatoria in Italia, perché se ne sta parlando e cosa dice la Costituzione in merito
Si torna a parlare della reintroduzione dell'obbligo di leva militare. Chi l'ha proposto, cosa dicono i programmi dei partiti e la Costituzione
Negli ultimi giorni è tornato attuale il dibattito sul servizio di leva militare obbligatorio in Italia, con l’avvicinarsi della fatidica data delle elezioni politiche del 25 settembre. La leva militare obbligatoria è stata sospesa a partire dal 1° gennaio 2005 con la legge 23 agosto 2004, n. 226, detta legge Martino dal nome dell’allora ministro della Difesa Antonio Martino; tale legge è stata a sua volta sostituita dal Codice dell’ordinamento militare varato nel 2015, che ha riconfermato l’abolizione dell’obbligo del servizio militare al compimento dei 19 anni.
- Perché si torna a parlare di leva militare obbligatoria in Italia
- La leva militare può tornare obbligatoria? Cosa dice la Costituzione
- Il dibattito politico sulla leva militare: cosa dicono i partiti
Perché si torna a parlare di leva militare obbligatoria in Italia
Ma perché se ne riparla adesso, a distanza di quasi vent’anni dal provvedimento? A dirsi favorevole alla reintroduzione della leva militare obbligatoria è stato il leader della Lega Matteo Salvini, durante un intervento elettorale nello stabilimento Novavita di Giulianova.
Nel suddetto intervento, Salvini ha affermato: “Credo sia un passo avanti quello di insegnare ai giovani che non esistono solo i diritti ma anche i doveri”, osservando che la leva obbligatoria rappresenterebbe un’occasione per impartire una lezione sul “rispetto delle regole”.
La leva militare può tornare obbligatoria? Cosa dice la Costituzione
Ma è davvero possibile reintrodurre l’obbligo per il servizio di leva? Tecnicamente, secondo quanto stabilito dalla Costituzione con l’articolo 52, “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici”.
In sostanza, dunque, la Costituzione delega alle leggi l’istituzione o meno del servizio militare obbligatorio. Questo, però, non implica necessariamente un ritorno della leva con una nuova legge, né tantomeno questa eventualità è avvalorata dalle effettive intenzioni dei partiti.
Il dibattito politico sulla leva militare: cosa dicono i partiti
È importante sottolineare che nei programmi del centrodestra, compreso quello della Lega, non si cita mai l’intenzione di rendere attuale il provvedimento reso inattivo ormai dal 2005.
Difficile dunque che la posizione di Salvini possa trovare un riscontro nella realtà, soprattutto perché lo stesso alleato Silvio Berlusconi, di recente, ha rivendicato proprio l’abolizione del servizio di leva obbligatorio, avvenuto durante il governo Berlusconi II.
In un post sui suoi profili social, Berlusconi ha infatti scritto: “Siamo stati noi i soli a dare una speranza ai giovani e ad abolire il servizio militare obbligatorio“.
Anche tra i partiti avversari si respira un’aria di disaccordo con le posizioni espresse da Salvini, tanto da parte del Pd che dal M5s, che hanno criticato queste esternazioni.
Giuseppe Conte, leader del Movimento, ha attaccato la proposta di Salvini in un video su Instagram: “Occhio ragazzi, Salvini ha trovato il modo per risolvere i problemi dei giovani. Tutti a fare il militare. Progetto formativo della destra prevede maggiore confidenza con le armi. Gli amici di Salvini e Meloni in Polonia si sono mossi in questa direzione”.
Come ha fatto notare il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in quota Pd, “la leva obbligatoria è stata senza dubbio un elemento importante nella storia del Paese, fungendo anche da strumento di unificazione nazionale, ma riproporla significa avere una visione decisamente datata che non risponde minimamente alle esigenze militari del nostro tempo“.