Deputato M5s Leonardo Donno aggredito durante rissa alla Camera, colpito in testa e portato via in carrozzina
Il deputato M5s Leonardo Donno è stato aggredito e colpito a pugni in testa dopo aver tentato di consegnare il tricolore al ministro Calderoli
Una rissa tra parlamentari è scoppiata nell’aula della Camera durante la discussione sull’Autonomia differenziata e Leonardo Donno, deputato M5s, è stato aggredito ed è caduto a terra. Il pentastellato, secondo quanto emerso, sarebbe stato colpito ripetutamente alla testa con pugni sferrati da altri parlamentari e sarebbe stato costretto a lasciare l’aula in carrozzina.
- L'aggressione al deputato Donno
- Chi è stato ad aggredire Leonardo Donno
- La reazione di M5s e Conte
- Fontana avvia gli accertamenti
L’aggressione al deputato Donno
Secondo quanto emerso, Leonardo Donno aveva protestato mentre il ministro Roberto Calderoli stava parlando. Così come tutta l’opposizione, il deputato M5s stava rumoreggiando ed era anche stato espulso dall’aula.
A portare il presidente Lorenzo Fontana alla decisione dell’espulsione era stato il gesto del 38enne che aveva provato a consegnare una bandiera dell’Italia al ministro.
Dopo il gesto è scoppiato il parapiglia, con il deputato M5s aggredito e colpito più volte.
Chi è stato ad aggredire Leonardo Donno
In pochi istanti si sono accesi gli animi, con Donno che sarebbe stato colpito ripetutamente alla testa. A scagliare i pugni, secondo quanto riferito da Marco Grimaldi e Nicola Fratoianni di Avs, sarebbe stato un deputato leghista, Igor Giancarlo Iezzi.
Donno è stramazzato a terra ed è stato costretto a ricorrere alle cure dei paramedici dopo essersi sentito male. Il deputato 38enne è stato portato via in sedia a rotelle.
Leonardo Donno, deputato M5s
Ma Iezzi si è difeso: “Ho provato a darlo ma dal video si vede che non l’ho colpito. Donno ha provato ad aggredire il Ministro Calderoli, se gli avesse dato solo la bandiera non sarebbero intervenuti i commessi. Io ho avuto la mia reazione, ma si vede dai video Donno cade come una pera dieci secondi dopo che io mi sono allontanato”.
“Non c’è stata violenza fisica – prosegue Iezzi – io verrò espulso dall’Aula, Donno anche ma andrebbe condannata la sua sceneggiata. Mi auguro che gli vengano dati giorni in più d’espulsione per questa sceneggiata”.
La reazione di M5s e Conte
Un’aggressione che ha sconvolto l’intero Movimento e il leader Giuseppe Conte. I pentastellati, attraverso una nota, hanno fatto sapere: “L’aggressione avvenuta alla Camera ai danni di Leonardo Donno è un fatto gravissimo e vergognoso”.
“Chiediamo provvedimenti seri e immediati contro questo atto di vero e proprio squadrismo perpetrato all’interno delle istituzioni che infanga la nostra democrazia e qualifica chi lo ha compiuto” hanno denunciato.
Duro Giuseppe Conte, con l’ex premier che si è rivolto alla maggioranza: “Siamo arrivati alle violenze dai banchi della maggioranza Meloni”.
“Hanno aggredito il nostro Leonardo Donno perché ha portato il tricolore al Ministro Calderoli, perché diciamo no alla secessione dell’Italia firmata Meloni, Salvini e Tajani. È uscito in barella dalla Camera dei deputati. Giù le mani da noi, giù le mani dal nostro tricolore. Non passerete. Vergogna” le parole del leader M5s.
Fontana avvia gli accertamenti
Intanto a seguito di quanto accaduto in Aula sono stati acquisiti dalla Presidenza della Camera i filmati per accertare nella loro interezza i fatti e adottare ulteriori provvedimenti.