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Leonardo Caffo accusa i media dopo la condanna a 4 anni per maltrattamenti: "Se fossi stato un idraulico..."

Intervistato a "La Zanzara" dopo la condanna per maltrattamenti, Leonardo Caffo si è detto innocente e ha accusato i media di aver amplificato tutto

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Leonardo Caffo, filosofo condannato a quattro anni per maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti della sua ex compagna, in una recente intervista ha continuato a professarsi innocente, puntando il dito contro i media, accusati di aver amplificato la sua vicenda solo a causa della sua notorietà. Caffo, autosospeso dalla Nuova accademia delle Belle Arti, si dice fiducioso nell’appello.

Leonardo Caffo e la sua accusa dopo la condanna

Si sente una vittima della “mostrificazione” operata dai media, una sorta di capro espiatorio necessario per colmare un vuoto e mandare un messaggio: a usare violenza contro le donne possono essere anche i bravi ragazzi.

Lo sostiene Leonardo Caffo, intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo durante il programma radiofonico “La Zanzara.

Leonardo CaffoFonte foto: IPA

Leonardo Caffo

“Tutto il clamore su di me è perché sono il filosofo Caffo” ha sostenuto. “Se fossi stato l’idraulico Caffo non ne avrebbe parlato nessuno”. Dopo aver dichiarato di cercare di fare ordine nella propria vita, Caffo ha aggiunto che si sente “dipinto come un mostro, ma l’accusa di aver causato lesioni permanenti è caduta”.

L’attacco ai media di Caffo

Caffo ha ribadito di non aver commesso violenze e di essere contro la violenza di genere, rispettando il verdetto di primo grado e ponendo fiducia nell’appello.

“Il mio è stato reso un caso simbolico per fare vedere che anche i bravi ragazzi possono essere dei bastardi” ha aggiunto. “Gli uomini in questo momento storico sono mostrificati, non si capisce la differenza tra maschile e maschilismo”.

Caffo ha dichiarato inoltre che la vicenda giudiziaria lo ha portato a scegliere di autosospendersi dalla Nuova accademia delle Belle Arti di Milano. “Mi impediscono anche di parlare di Kant” ha dichiarato.

La condanna per maltrattamenti

Il filosofo 36enne è stato condannato a 4 anni di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti della sua ex compagna, con una provvisionale di 45mila euro e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

I maltrattamenti, che sarebbero avvenuti dal 2019 al 2022, hanno incluso episodi di violenza fisica e psicologica, tra cui una frattura alla mano della donna nel 2020. L’ex compagna ha denunciato la violenza, definendo la sentenza come una conferma della sua lotta per la verità, nonostante le difficoltà legali e mediatiche incontrate.

La difesa di Caffo sostiene che la relazione di coppia fosse sì conflittuale, ma non violenta. Caffo stesso ha più volte affermato la sua innocenza, specificando di non aver mai usato violenza pur riconoscendo la necessità di educare sulla questione.

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