Legge elettorale, ecco la proposta: cosa prevede il Germanicum
Depositato alla Camera il testo della proposta della maggioranza per la nuova legge elettorale
391 seggi assegnati con metodo proporzionale, con soglia del 5%, con un meccanismo che permette il diritto di tribuna. Si tratta del Germanicum, il sistema elettorale ispirato al modello tedesco, depositato alla Camera dal presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5S).
“Si tratta di un testo semplice per far partire il dibattito parlamentare da alcuni chiari punti”, ha dichiarato Brescia all’Ansa. La proposta è stata approvata dalle principali forze di maggioranza ma non dai partiti minori, Liberi e Uguali e Autonomie, contrari in particolare alla soglia di sbarramento al 5%.
“Si parte da un metodo diverso rispetto al passato, no a riforme elettorali di fine legislatura condizionate da interessi di parte, sì a un confronto trasparente e sincero con le opposizioni”, ha aggiunto Brescia.
I relatori della legge elettorale saranno Francesco Forciniti (M5s) ed Emanuele Fiano (Pd). Lo ha stabilito il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia.
Legge elettorale: cosa prevede il Germanicum
La proposta depositata alla Camera cancella i collegi uninominali del Rosatellum e ne utilizza i 63 collegi proporzionali e le 28 circoscrizioni. Il partito che non supera il 5% nazionale, ma ottiene il quoziente in 3 circoscrizioni in 2 Regioni ottiene seggi.
Dei 400 seggi della futura Camera, 8 spetteranno ai deputati eletti all’Estero (nelle circoscrizioni Estere con metodo proporzionale), un seggio va all’eletto in Valle d’Aosta in un collegio uninominale. I restanti 391 seggi sono distribuiti proporzionalmente tra i partiti che superano lo sbarramento del 5%.
I 63 collegi plurinominali del Rosatellum servivano per eleggere 386 deputati, quindi funzionano anche per la nuova Camera in formato ridotto dopo il taglio dei parlamentari.
Stesso metodo per assegnare i 200 seggi del nuovo Senato: quattro vanno ai senatori eletti all’estero, uno alla Val d’Aosta e i restanti 195 sono distribuiti ai partiti che nel resto d’Italia superano il 5%.
Anche il diritto di tribuna si ispira al modello tedesco anche se il sistema di assegnazione è diverso, dato che in Germania esistono collegi uninominali e il numero dei Parlamentari è variabile e non fisso come in Italia. Il testo depositato da Brescia non affronta il tema delle preferenze.
Sul piano della tecnica legislativa è una “novellazione” del Rosatellum, cioè interviene chirurgicamente su quel testo che prevede i listini bloccati, che non vengono modificati nel ddl proposto da Brescia. L’accordo di maggioranza è che il tema listini/preferenze è demandato al successivo confronto.