I voti delle elezioni in Sardegna vinte da Alessandra Todde diventano un caso: è possibile un riconteggio
Confusione per le elezioni in Sardegna, vinte da Alessandra Todde: scrutinate le ultime 19 sezioni, si allontana l’ipotesi di un riconteggio
Si è chiuso lunedì 4 marzo lo scrutinio delle 19 sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede delle regionali di domenica 25 febbraio in Sardegna. I dati non sono ancora ufficiali ma, in base alle indiscrezioni che stanno ufficiosamente girando fra gli addetti ai lavori, Alessandra Todde mantiene un vantaggio su Paolo Truzzu pari a circa 1600 voti.
- Quante erano le sezioni mancanti in Sardegna
- Scrutinio concluso, i risultati definitivi delle elezioni
- La possibilità di un riconteggio dei voti
- Le considerazioni del centrodestra
Quante erano le sezioni mancanti in Sardegna
Manca solo l’ufficialità per la conclusione la tornata elettorale per le Regionali in Sardegna, dove a distanza di una settimana dalla chiusura dei seggi mancavano ancora 19 sezioni da conteggiare.
Lo scrutinio sarebbe stato completato negli uffici dei Tribunali dei rispettivi territori, ora che sono arrivati i risultati dai 19 seggi che mancavano all’appello: 4 a Sassari, 3 a Sestu, 1 a Bonarcado, 3 a Luras, 2 a Musei, 2 a Serdiana, 2 a Silius, 1 a San Gavino Monreale, 1 a Villasor.
Giorgia Meloni con il candidato alle elezioni regionali in Sardegna, Paolo Truzzu, uscito con molta probabilità sconfitto dallo scontro con la candidata del “campo largo”, Alessandra Todde
Una situazione che crea non poche difficoltà, soprattutto alla candidata al momento vincitrice, Alessandra Todde, che nonostante l’ipotesi di un riconteggio si dice “molto serena, tranquilla, poi naturalmente aspettiamo la comunicazione della corte d’appello di Cagliari”.
Scrutinio concluso, i risultati definitivi delle elezioni
Si è concluso da poco, nella tarda mattinata di lunedì 4 febbraio, lo scrutinio delle 19 sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede delle regionali di domenica 25 febbraio in Sardegna.
Come riportato da ANSA, secondo i dati ufficiosi fin qui raccolti il divario tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu si sarebbe ridotto a circa 1.600 voti, non sufficiente quindi per un ribaltone. È lo stesso divario che era stato “predetto” dalla stessa governatrice in pectore.
Dal centrodestra si aspetta in ogni caso l’ufficialità di questi dati per fare eventuali dichiarazioni e valutazioni di un possibile ricorso al Tar.
La possibilità di un riconteggio dei voti
Esiste la possibilità di riconteggio, che comunque sarebbe parziale: “La legge non prevede il riconteggio totale. Si può fare ricorso al Tar, nelle singole circoscrizioni, con delle motivazioni precise”, ha spiegato Alessandra Todde a In Mezz’ora, trasmissione che va in onda su Rai3.
Intervistata da Monica Maggioni, la (quasi sicura) neo governatrice della Sardegna si è detta serena in merito ai voti che sta raccogliendo il suo avversario politico, il candidato del centrodestra Paolo Truzzu, nonostante il divario tra i due si sia notevolmente ridotto.
“Abbiamo una forchetta tra i 1450 e i 1600 voti di vantaggio che in questo momento ci fa stare tranquilli. Questo è il conto finale per noi, ben lontano dai 200 o 400 voti di scarto che ho sentito vagheggiare da qualche giorno”, ha chiarito la Todde.
Le considerazioni del centrodestra
Ovviamente da ambo le parti si attende con trepidazione la chiusura dei lavori della Corte d’Appello di Cagliari, con la deputata e coordinatrice provinciale di Fratelli d’Italia, Barbara Polo, che crede ancora in un ribaltone.
“Se ieri il vantaggio di Todde su Truzzu si è assottigliato, arrivando a circa 800 preferenze e si era partiti da un distacco di 2600 voti al momento dello spoglio, il 26 febbraio scorso, qualche domanda ce la dobbiamo pur fare – ha detto la Polo – Mi fa pensare che ci possono essere dei margini per un eventuale riconteggio”.
Ma bisogna per l’appunto attendere l’esito della Corte d’Appello: “Ora non è il momento di prendere decisioni. E comunque, ogni decisione, spetta al partito”, ha poi concluso Barbara Polo.