Laura Santi e la sclerosi multipla, ok al suicidio assistito: la giornalista è in sedia a rotelle da 16 anni
Via libera al suicidio assistito per Laura Santi, giornalista affetta da sclerosi multipla in sedia a rotelle da 16 anni: la reazione della donna
Laura Santi, la giornalista affetta da sclerosi multipla e in sedia a rotelle da 16 anni, ha ricevuto il via libera per il suicidio assistito.
- L'ok al suicidio assistito di Laura Santi
- La reazione di Laura Santi
- Perché Laura Santi è "felice" di morire
- Laura Santi e la data del suicidio assistito
L’ok al suicidio assistito di Laura Santi
A distanza di due anni dalla richiesta presentata tramite l’associazione Luca Coscioni, l’azienda sanitaria di Perugia ha dato il suo via libera a Laura Santi, cinquantenne affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla, per il suicidio assistito.
A Laura Santi sono stati riconosciuti tutti i requisiti previsti dalla sentenza della Corte costituzionale. È capace di autodeterminarsi, è affetta da una patologia irreversibile che le provoca sofferenze fisiche o psicologiche che reputa intollerabili ed è dipendente da trattamenti di sostegno vitale. È la nona persona in Italia a ricevere l’ok, la prima in Umbria.
La reazione di Laura Santi
In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook Laura Santi ha scritto: “Ho vinto la mia battaglia“.
E poi: “Ma lo capiranno i politici che questa libertà non fa male a nessuno? Lo capiranno i politici che essere liberi e arbitri della propria esistenza, specialmente quando non ci resta altro, è la migliore cura palliativa che possa esistere? Oggi abbiamo vinto tutti una battaglia per tutti. Grazie!”.
Perché Laura Santi è “felice” di morire
Laura Santi si è detta “felice” di essere libera di scegliere. Al Corriere della Sera ha spiegato: “È così. Può sembrare paradossale essere felici di morire, ma la malattia è diventata progressiva, crudele”.
La donna ha raccontato: “Io sono completamente tetraplegica, ho perso le braccia, il tronco, sono in sedia a rotelle da 16 anni, ho incontinenza, spasmi dolorosi. A un certo punto vedi che lei non si ferma, tu peggiori sempre più e ti chiedi: ma io voglio continuare a vivere così? Le assicuro che se lo chiederebbe anche lei. Per me la risposta giusta è: voglio essere libera. Il mio futuro possibile è soltanto uno, quello in cui sono libera di scegliere quando andarmene”.
Laura Santi e la data del suicidio assistito
Interpellata su quando ha intenzione di mettere in atto la sua volontà, Laura Santi ha detto: “Non so quando e se sarà. Ho un orizzonte indefinito ma è un orizzonte che governo io. Questo pezzo di carta che mi dice che posso morire quando voglio è la miglior cura palliativa che esista”.
La giornalista di Perugia ha voluto aggiungere: “Vorrei precisare una cosa. Io ho sempre amato moltissimo la vita. In questi anni da disabile l’ho difesa con le unghie e con i denti, ho fatto un milione di cose”.